Contratto M5S-Lega, ci sono anche tribunale di Bassano e risparmiatori banche venete: "ampliare" il fondo di ristoro
Giovedi 17 Maggio 2018 alle 10:15 | 0 commenti
Diventasse esecutivo cioè andasse in porto l'accordo tra Lega e Cinque Stelle il «contratto per il governo del cambiamento» avrà un impatto diretto sul Veneto. E ciò al di là delle questioni di portata generale. L'ultima bozza, quella licenziata ieri sera dal tavolo di trattativa (dove ha fatto capolino, unico veneto, il leghista Lorenzo Fontana), annovera infatti una serie di interventi destinati ad incidere direttamente sul nostro territorio. La novità più importante è senz'altro quella che riguarda la tutela del risparmio.Â
Argomento caldissimo da queste parti, per via dei crac delle ex Popolari, che non era contemplato nella prima versione dell'accordo. Nelle 39 pagine del testo si introducono due previsioni di notevole portata: l'«inasprimento delle pene esistenti per i fallimenti dolosi» al fine di «responsabilizzare maggiormente sia il management che le autorità di controllo in quanto primi responsabili di eventuali dissesti». E quindi «l'utilizzo effettivo di risorse provenienti da assicurazione polizze dormienti, per far fronte al risarcimento dei risparmiatori "espropriati"». Con la sottolineatura, inoltre, che «la platea dei risparmiatori che hanno diritto a un risarcimento, anche parziale, dev'essere allargata anche ai piccoli azionisti delle banche oggetto di risoluzione».
Strettamente collegati al fronte «legale» della vicenda, ci sono poi altri due aspetti del contratto che ci toccano da vicino: «Il completamento della pianta organica di magistratura e personale amministrativo» e, soprattutto, «la rivisitazione della geografia giudiziaria, con l'obiettivo di riportare tribunali, procure ed uffici del giudice di pace vicini ai cittadini e alle imprese, modificando la riforma del 2012 che ha accentrato sedi e funzioni». Un punto, quest'ultimo, che fa esultare il presidente degli Artigiani di Bassano, Sandro Venzo, da anni in prima linea per la riapertura del tribunale della «Pedemontana»: «Scelta giustissima». Il contratto, sull'onda di un approccio «legalista», richiama poi altri due aspetti molto sentiti nella nostra regione: «L'estensione della legittima difesa domiciliare» (vedi da Stacchio in poi) e «la realizzazione di nuove strutture carcerarie» (cosa che fa sbottare, invece, Ornella Favero, padovana, presidente della Conferenza Nazionale Volontariato Giustizia: «Pensare che più carceri voglia dire più sicurezza è una falsità assoluta»).
Importanti, inoltre, sono le voci dell'accordo che riguardano i profughi e l'accoglienza. Altro tema centrale per il Veneto. Si parla del «coinvolgimento delle istituzioni pubbliche» con l'«affidamento della gestione dei centri di accoglienza alle Regioni». E quindi si dice che dovrà essere individuato «almeno un centro di permanenza temporaneo in ogni regione» (passaggio questo segnato però in rosso, cioè da lasciare all'ultima valutazione dei «capi politici»). Ma nel contratto grillinoleghista si parla anche di territorio. E sono tre, in questo ambito, le previsioni che ci riguardano. La prima: l'introduzione di una legge «per fermare il consumo del suolo e per rilanciare il patrimonio edilizio esistente» (il Veneto è la regione dove più si è costruito negli ultimi decenni: capannoni, ma non solo). La seconda: «Un piano contro l'inquinamento, con specifico riferimento al bacino della Pianura Padana». Infine, la terza: «La creazione di un ministero del Turismo con portafoglio» (ossia di grado più alto) e «l'abolizione della tassa di soggiorno» (ed è inutile dire quanto ci coinvolga, visto che siamo la prima regione turistica in Italia). Ma ampio è anche l'apparato relativo a sanità e sociale. Dall'apertura ai «no-vax» (pur con un generico «giusto equilibrio tra diritto all'istruzione e diritto alla salute»); alla «revisione del numero chiuso per gli iscritti a Medicina»; fino alla «previsione di nuovi e diversi criteri di nomina dei direttori generali», che paradossalmente potrebbe penalizzare l'attuale assetto (nomina regionale) tanto gradito al governatore Luca Zaia.
Vale la pena sottolineare infine altri due punti, che potrebbero avere riverberi sulla nostra regione. Il primo: quello che riguarda il «commissariamento» del Coni, e questo in vista della partita delle Olimpiadi invernali del 2026 dove è in gioco Cortina. Il secondo, quello che riguarda i porti. Che trascina con sé, per altro, anche un piccolo giallo: la sparizione della voce, presente nella prima bozza, che riguardava l'individuazione di una ristretta lista di «porti strategici» (Venezia fuori?); e la previsione definitiva, invece, di un generale «adeguamento dei nostri porti, che dovranno avere lo status di aree di sdoganamento e non solo di passaggio».
Tutto ciò al netto ovviamente del più generale ripensamento sul «regionalismo» leggi: autonomia , aspetto che nel contratto è presente in i8 righe ma che, come si legge nell'editoriale a fianco, nasconde una complessità e dei significati politici assai più ampi.
di Giovanni Viafora dal Corriere del Veneto
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