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Contratto 1800 dirigenti Fiat, Federmanager: riconoscimento nostro ruolo

Di Redazione VicenzaPiù Martedi 28 Febbraio 2012 alle 12:03 | 0 commenti

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Maurizio Pini - Federmanger di Vicenza  -  Chi l'avrebbe mai detto che, uscendo da Confindustria, la Fiat avrebbe chiesto a Federmanager di firmare il contratto dirigenti! In pochi giorni è stato sottoscritto il contratto per gli oltre 1.800 colleghi all'interno dell'azienda, con punti anche qualificanti e risposte concrete alla categoria. Sicuramente è un accordo che guarda al futuro, e potrebbe diventare base di confronto anche per altre realtà imprenditoriali, simili per dimensioni, cultura e orientamento al mercato internazionale.

A noi di Federmanager non può che fare piacere, e speriamo che in un domani non troppo lontano anche il gruppo dei quadri Fiat - in tutto più di 3.800 - possa raggiungere un traguardo di questa portata.Nella nota d'intenti del contratto leggiamo con orgoglio che la Fiat, assieme a Federmanager, conferma la volontà di consolidare un modello di relazioni industriali rispondente alla specificità della figura dirigenziale, e sottolinea la valenza strategica del ruolo manageriale quale fattore di accrescimento competitivo nonché di crescita attenta ai valori dell'etica e della responsabilità sociale d'impresa.Altro elemento di novità: le parti s'impegnano, entro giugno 2012, a costituire un osservatorio paritetico, che monitori le situazioni in atto a livello nazionale e trasnazionale, valuti le best practice, sviluppi proposte e concordi possibili sperimentazioni per rinsaldare la posizione del dirigente e le politiche sulla dirigenza.

Un bel riconoscimento da parte del mondo industriale Fiat a Federmanager, che può così trovare conferma della funzione importante che svolge non solo nel settore, ma anche per l'intero Paese.
Capire, invece, le vere ragioni della disdetta Fiat a Confindustria non ci interessa più di tanto. In un momento di profonda e persistente difficoltà come questo, in cui l'associazionismo è messo fortemente a rischio, nuovi problemi si aggiungono a quelli già esistenti, e vengono messi in discussione tutti i paradigmi un tempo fondamento del nostro operare quotidiano. Forse è questo il punto di sintesi che ha causato la rottura tra Fiat e Confindustria: l'illusione di fronteggiare una crisi "nuova" e complessa con relazioni e strumenti vecchi, non all'altezza del momento. Anche noi di Federmanager abbiamo avvertito il "colpo", soprattutto nell'occupazione: oltre 20 mila dirigenti sono stati espulsi dal mondo del lavoro, e per molti di loro non sono state neppure applicate le norme contrattuali in termini di preavviso.
Comunque abbiamo saputo reagire, e continuiamo a farlo, perché crediamo ancora nelle potenzialità e nelle risorse che l'Italia racchiude, non sempre evidenti e valorizzate come dovrebbero.
Tornando al contratto, bisogna inoltre segnalare: la certezza della retribuzione variabile collegata agli obiettivi aziendali; la modifica, ragionevole, dei termini temporali entro i quali è possibile fruire delle ferie maturate prima che si annullino; una nuova disciplina in caso di risoluzione del rapporto di lavoro, che elimina di fatto la discrezionalità del collegio arbitrale ormai obsoleto e dà maggiore certezza sul numero di mensilità di indennità supplementare; infine viene sottolineata la necessità della formazione continua, che miri all'accrescimento delle competenze professionali e attitudinali dei manager.
Insomma, questo contratto è il segno che la Fiat riconosce Federmanager come organizzazione sindacale di riferimento della dirigenza industriale, e dimostra che quanto fatto in questi ultimi anni non è passato inosservato.
Volevamo affermarci come un interlocutore credibile, aperto alla negoziazione e fortemente collaborativo quando bisogna definire dei modelli orientati allo sviluppo dell'impresa e alla valorizzazione dei dirigenti.
Questo contratto è la prova che ci siamo riusciti.

Maurizio Pini - Presidente Federmanger di Vicenza


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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