Quotidiano | Categorie: Lavoro

Continua la carneficina nel 2018: i morti sui luoghi di lavoro sono 234, in Veneto 26, a Vicenza 3

Di Giorgio Langella Giovedi 3 Maggio 2018 alle 17:40 | 0 commenti

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Come riporta l'Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro, in Italia da inizio anno a oggi (3 maggio 2018) le lavoratrici e i lavoratori morti sui luoghi di lavoro sono 234 (che diventano oltre 450 considerando anche i decessi sulle strade e in itinere). In Veneto sono 26. A Treviso e Verona sono 8 - a Venezia 4 - a Vicenza 3 - a Belluno, Padova e Rovigo 1. Non è più emergenza, ormai, morire sul lavoro e di lavoro è "normalità". L'aumento di oltre il 10% rispetto a un anno fa ( a fine aprile 2017 i morti sui luoghi di lavoro erano quasi 200) dà la misura di come sia poco considerato questo massacro.

Certo, sono tutti pronti a battersi il petto e promettere misure per "contenere questa tragedia", ma lo dicono nelle occasioni ufficiali come il 1° maggio che quest'anno era dedicato agli infortuni sul lavoro (a proposito, il 1° maggio sono 5 i morti sui luoghi di lavoro). Lo fanno per mettersi a posto la coscienza. Poi tutto torna come prima avvolto in un silenzio "rassicurante" per lorpadroni. E gli infortuni e le morti sul lavoro ridiventano "tragiche fatalità". Un prezzo da pagare per ilprofitto di lorpadroni.
Intanto sul lavoro si viene uccisi e, difficilmente, qualcuno viene considerato responsabile. Del resto le leggi, i decreti e le norme hanno di fatto svuotato il testo unico sula salute e sicurezza sul lavoro (n.81 del 2008). Allora bisogna dire con forza e determinazione, gridare se necessario, che è indispensabile aumentare investimenti e risorse necessarie alla sicurezza nel lavoro. Contro chi, oggi, si preoccupa della "produttività", della "competitività, di tagliare i "costi" che la sicurezza sul lavoro comporta, dobbiamo gridare che si devono processare e condannare i colpevoli dei crimini dovuti alla mancanza di sicurezza nel lavoro. Lo si deve fare senza attenuanti, aumentando i tempi di prescrizione, inasprendo le pene. E' una questione di Giustizia.


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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