Continua a Vicenza la solidarietà verso i marinai arrestati in India
Sabato 31 Marzo 2012 alle 23:13 | 0 commenti
A.N.M.I. - Dal 15 febbraio, ossia da 45 giorni i due sottufficiali della Marina Militare Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, fucilieri della nave San Marco sono trattenuti in India con l'accusa di aver ucciso due pescatori dopo avere preso la barca su cui navigavano per una pattuglia di pirati.
Da allora i marinai in congedo di Vicenza iscritti all'A. N. M I. ha per cinque sabato manifestato sulle piazze italiane per la liberazione dei due commilitoni in quanto da verifica effettuata la nave su cui erano in servizio, la petroliera Enrica Lexie, navigava in acque internazionali e molto fumosa è l'accusa di aver sparato.
Ma si sa la burocrazia e certe diplomazie spesso mettono in pericolo chi sta svolgendo il proprio lavoro e le notizie che arrivano da Roma per bocca del Delegato Regionale Com Pino Fabrello, che ha avuto modo di parlare con il ministro della Difesa Giampaolo Di Paola, non sono buone sui tempi di liberazione.
Lo ha ribadito anche il vice presidente nazionale Avv. Paolo Mele che davanti alla Prefettura di Vicenza ha letto una lettera arrivata dal presidente nazionale Amm. Di Sq. Paolo Pagnotella e poi consegnata al Prefetto.
"A nome di tutti i 50.000 Marinai d'Italia - stava scritto - quelli che hanno servito in armi nella Marina Miliare e quelli che hanno navigato a bordo delle navi mercantili, tutti insieme riuniti in una grande famiglia marinara alziamo la nostra voce all'unico scopo di confermare il più grande sostegno alle attività che il Governo ha intrapreso per riportare in Patria i nostri due Sottufficiali ingiustamente detenuti in India ma anche per il rispetto dei dettati del diritto internazionale da parte di tutti gli stati del mondo".
L'Avv. Paolo Mele ha quindi affermato: "Il nostro scopo è evidenziare la fiducia nelle istituzioni e il profondo legame che esiste fra tutti coloro che hanno servito la Patria e continueranno a credere nei valori profondi dell'onestà , della solidarietà , del dovere da compiersi verso la collettività , anche a costo di impegnare ed a volte sacrificare il bene più prezioso; la propria vita".
Se la situazione non si sboccherà a breve la presidenza nazionale sta pensando ad una grande manifestazione di tutte le associazioni combattentistiche a Roma davanti l'ambasciata indiana.
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