Quotidiano | Categorie: Sanità

Contaminazione acque, l'appello dei medici: screening immediato della popolazione

Di Redazione VicenzaPiù Martedi 10 Settembre 2013 alle 18:40 | 0 commenti

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Pubblichiamo di seguito la lettera firmata da medici e altri professionisti della salute, in gran parte membri dell’International Society of Doctors for Environment (ISDE) e medici di Medicina Generale (MMG), attraverso la quale ricordano la pericolosità dei composti perfluoroalchilici e chiedono che sia avviato con urgenza un progetto di screening sanitario della popolazione vicentina residente nei Comuni che hanno attinto per anni l'acqua potabile per i loro cittadini dai pozzi contaminati.

Le acque potabili in una trentina di comuni veneti sono risultate contaminate da parte di sostanze perfluoalchiliche  (PFA), le più note delle quali sono l'acidoperfluoroottanoico (PFOA o C8) e l'acido perfluoottano sulfonato (PFOS). L’assunzione involontaria con l’acqua potabile e con gli alimenti contaminati è la più importante via di contaminazione per la popolazione, nel cui sangue le PFA si accumulano per decenni, anche in conseguenza dell’utilizzo di un’infinità di oggetti di uso e consumo quotidiano (rivestimento antiaderente per pentolame, tessuti impermeabilizzati e traspiranti, contenitori per alimenti, detersivi, isolanti).

Un caso simile di contaminazione delle acque fu scoperto negli Stati Uniti, dove, nel 2005, una nota multinazionale, per aver inquinato con le PFA per oltre 50 anni le falde acquifere utilizzate da 69.000 persone, fu multata per oltre 300 milioni di dollari, con 70 dei quali furono finanziati  uno screening sanitario immediato  della popolazione contaminata e una dozzina di studi condotti da uno gruppo di epidemiologi indipendenti (il C8 Science Panel). I risultati di molti di questi studi sono stati già pubblicati su riviste mediche e sono disponibili sul sito  Internet del C8 Science Panel.

 Nel loro rapporto finale, pubblicato nel novembre 2012, gli esperti affermano che è emersa  una probabile correlazione con l’esposizione al PFOA e le seguenti malattie che risultarono più frequenti nei soggetti con le maggiori concentrazioni di PFAA nel loro sangue: cancro dei reni, cancro dei testicoli, ipercolesterolemia, malattie della tiroide, ipertensione della gravidanza/preeclampsia, colite ulcerosa. Inoltre, altri studi condotti anche in Italia, hanno stabilito una probabile correlazione fra PFA e malattie cardiovascolari, ictus cerebrale, diabete, infertilità maschile e femminile, linfomi e leucemie.

 Per linfomi e leucemie, secondo le stime del registro tumori del Veneto, ci sarebbe, un eccesso storico in certe zone della provincia di Vicenza rispetto al resto della regione.

Stando sempre ai dati ufficiali, i maschi di 3 delle 4 ULSS del vicentino avrebbero un rischio di morte maggiore che altrove per: malattie cardiovascolari, cardiopatie ischemiche, ictus cerebrale e diabete. Infine, due fra le ULSS maggiormente interessate dall’inquinamento da PFA, hanno un numero di esenzioni ticket per patologie tiroidee superiore alla media veneta.

Per molte delle malattie che causano nel vicentino un numero di morti, o un consumo di farmaci e di risorse sanitarie, maggiore che nelle zone vicine, è stato avanzato il ragionevole sospetto che ci possa essere una correlazione con i livelli nel sangue di PFOA e PFOS.  Il PFOA e gli altri PFAA sono considerati interferenti o distruttori endocrini, sono cioè “..sostanze che, alterando,  l’equilibrio ormonale possono provocare patologie di diverso genere..”.  I PFAA sono sicuramente cancerogeni per gli animali e, negli USA,  sono considerati “probabilmente cancerogeni anche per gli uomini”.

 Nel 2009 il PFOS è stato inserito nella lista, della Convenzione di Stoccolma delle sostanze inquinanti persistenti (POP) in cui sono comprese anche DDT e la diossina; l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro di Lione ha avviato la procedura ad “elevata priorità” di revisione della cancerogenità delle PFAA. La produzione del PFOS è stata sospesa nel 2000 negli USA e fortemente limitata per legge in Europa.

Pertanto, se le PFAA si sono dimostrate tossiche e cancerogene per i cittadini americani e di altre regioni del mondo (che hanno ingerito e inalato probabilmente le stesse PFAA prodotte a Vicenza ed esportate nel mondo) perché dovrebbero essere innocue per i cittadini veneti?

Non ritengono le autorità sanitarie regionali e locali che sia quanto meno improprio continuare a affermare che non c’è pericolo?  Noi riteniamo invece che sia necessario avviare urgentemente, con la collaborazione di esperti indipendenti (per esempio un membro del comitato scientifico ISDE),  un progetto di sorveglianza sanitaria delle popolazioni esposte, magari facendolo pagare agli inquinatori, come già avvenuto negli Stati Uniti, in modo da stabilire se queste sostanze abbiano provocato danni anche in Veneto.

Vincenzo Cordiano, medico ospedaliero, presidente della sezione ISDE di Vicenza

Francesco Cavasin , MMG, Presidente Associazione Medici per l' Ambiente di Treviso AMA TV, ISDE

Bruno Franco Novelletto, MMG, presidente della sezione ISDE di PD

Giampaolo Prof Velo, Presidente ISDE VR

Giovanni Battilotti, MMG, Valdagno (VI)

Giovanni Beghini, ISDE VR

Gaetano Calcaterra, Psicologo, ISDE VI

Alberto Dolci, MMG  Castelgomberto (VI)

Paolo Ferrari, MMG, ISDE VR

Saverio Grassano, MMG, Mezzane di Sotto (VR)

Flavio Guiotto, MMG Cornedo Vicentino

Mario Lafratta, MMG, Altavilla Vicentina

Maria Pia Grazia Lora, MMG, ISDE VI

Francesco Lupo, MMG, Valdagno (VI)

Vittorio Lupo, MMG, Trissino (VI)

Laura Maffiotti, Biologa, Vice Presidente, ISDE VI

Giuseppe Massarelli. MMG, Valdagno (VI)

Paolo Meneguzzo, specializzando, ISDE VI

Guido Novella, MMG, ISDE VI

Laura Ossana, MMG, Chiampo (VI)

Giorgio Pasqualetto, MMG, Montebello Vicentino

Donatella Ramorino, Biologa, ISDE VR

Giorgio Schiavo Sterzi, MMG, Castelgomberto (VI)

Andrea Tenci, medico ospedaliero, ISDE VR

Paolo Tonello, MMG, ISDE VI, Castelgomberto (VI)

Claudio Trainotti, MMG, Arzignano (VI)

Riccardo Trespidi, MMG, ISDE VR

Attilio Tomba, MMG, Valdagno (VI)

Chiara Vassalli, specializzanda, ISDE VI

Eugenio Visonà, MMG, Valdagno (VI)

Silvia Zanini, pediatra, ISDE VR

Dino Zenere, MMG, Valdagno (VI)

Sandro Zorzi, Specializzando, ISDE PD

Anna Cheti Zuin, MMG, Arzignano (VI)


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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