Consumo di suolo, M5S: "Il Veneto è la seconda regione italiana più cementificata, serve legge di blocco"
Sabato 23 Luglio 2016 alle 23:10 | 0 commenti
Pubblichiamo una nota del Gruppo Consiliare M5S della Regione Veneto sul consumo di suolo sul quale i consiglieri pentastellati dichiarano: "Siamo la seconda regione italiana più cementificata. Urge una legge per fermare il consumo di suolo, invece qui si imbrogliano le carte"
Nel suo ultimo rapporto sul consumo di suolo l'istituto superiore per la ricerca ambientale (ISPRA) ci dice che siamo passati da 7 metri quadri al secondo di suolo cementificato a 4 metri al secondo, una riduzione della velocità dovuta solo agli effetti della crisi dell'edilizia di questi anni. Ma il dato non ci deve confortare perché ancora allarmante: vuol dire che ancora continua la cementificazione. Nel nostro paese vi sono comuni che hanno dal 65 al 90 per cento del loro territorio già cementificato. E dei comuni che hanno aumentato del 35/70 % il territorio cementificato negli ultimi 5 anni: è la perdita di un patrimonio per tutti noi!
L'ISPRA ha stimato in 800 milioni di euro il danno patrimoniale che ogni anno noi cittadini subiamo in termini di servizi naturali ed ecosistemici, e di questi, 137 milioni di euro riguardano la sola regione Veneto!
Si tratta di servizi essenziali che non sempre sono immediatamente percepiti, che si è stimato valgano circa 55mila euro all'anno per ogni ettaro di terreno consumato e che riguardano ad esempio la perdita della produzione agricola, lo stoccaggio del carbonio, la protezione dall'erosione e dal rischio idraulico, fino anche all'assenza di impollinatori. Solo per la regolazione del microclima urbano (ad un aumento di 20 ettari per km2 di suolo consumato corrisponde un aumento di 0.6°C della temperatura superficiale) è stato stimato un costo che si aggira intorno ai 10 milioni all'anno!
Emanuele Cozzolino, deputato del M5S commenta: "Mentre pochi guadagnano sulla speculazione e l'edificazione, l'intera società ci rimette, per questo è indispensabile comprendere che il suolo, come l'aria e l'acqua è un Bene Comune che appartiene a tutti e pertanto necessita di particolare tutela.
ISPRA ha applicato le norme presenti nella legge sullo stop al consumo di suolo, legge che abbiamo osteggiato alla camera, nonostante arrivasse anche da una nostra proposta, perché è stata come al solito stravolta dalla maggioranza. Se applicassimo le regole proposte dal PD, con quella legge annacqueremmo i dati e risulterebbe che l'Italia consuma solamente la metà del suolo effettivamente consumato. Invece di risolvere il problema si imbrogliano le carte. Ovviamente ci opporremo in ogni sede perché questa legge non vada avanti al senato perché come al solito ci troviamo di fronte a promesse, tradite nella realtà dei fatti. Come tradite sono le aspettative dei cittadini".
Manuel Brusco componente della commissione ambiente per il M5S in Regione Veneto, commenta dal punto di vista regionale: "In Veneto sta avvenendo la stessa cosa. Da mesi si discute attorno a diverse proposte di legge arrivate dalla maggioranza che sostiene il presidente Zaia e dal Partito Democratico, che pongono come obbiettivo la graduale riduzione del consumo di suolo, fino all'azzeramento entro il 2050.
Nonostante ciò possa apparire un nobile proposito, è evidente come nella nostra regione, che con il 12,2% contro una media nazionale del 7,6% è la seconda regione italiana più cementificata (solo la Lombardia ha un tasso più elevato, raggiungendo nel 2015 il 12,8%), tale obbiettivo risulti quantomeno ipocrita! Per il Veneto è urgente una legge che fermi il consumo di suolo SUBITO!
È infatti evidente come non sia più sostenibile, l'attuale ritmo di espansione delle nostre città . Sono migliaia e migliaia le unità abitative vuote ed inutilizzate ed il mercato immobiliare è fermo. Il censimento del 2011 ha evidenziato come nel decennio 2001-2011 il numero di case vuote nel Veneto sia aumentato del 21,7% soprattutto a Treviso e Padova (rispettivamente +41,8% e +34,7%). Così come non è più necessario continuare a costruire nuove aree industriali/artigianali, considerato che ci sono milioni di mq di capannoni in disuso e persino il comparto della grande distribuzione è ormai inflazionato, dato che nella nostra regione insiste la maggiore concentrazione di centri commerciali d'Italia, tanto che sono le stesse associazioni di categoria a lanciare l'allarme".
I 5 Stelle concludono: "Tutto questo non deve assolutamente comportare la liquidazione di un importante settore economico come quello delle costruzioni; c'è molto da fare nel campo del restauro e del recupero dell'esistente dato che la stragrande maggioranza degli edifici è vetusto ed inadeguato sotto il profilo strutturale e normativo, in particolare per quanto attiene le prestazioni energetiche. Servono quindi leggi che semplifichino gli iter burocratici, favoriscano il recupero edilizio nei centri urbani e fermino lo sfruttamento indiscriminato dei suoli agricoli per usi che nulla hanno a che vedere con l'agricoltura. Particolare attenzione si dovrebbe inoltre dedicare alle opere di manutenzione e di messa in sicurezza del territorio, non grandi opere, ma molte piccole opere diffuse".
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