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Consorzio Viveracqua, oltre 800 mln investiti nella gestione del servizio idrico integrato

Di Redazione VicenzaPiù Lunedi 19 Settembre 2016 alle 15:21 | 0 commenti

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Regione Veneto

"Se l’acqua è il bene pubblico per eccellenza, siamo stati in grado di creare e mantenere in Veneto un progetto pubblico all'altezza. Esiste infatti un Veneto che fa sistema, e a farlo questa volta è il settore pubblico. Il Consorzio Viveracqua è un caso di imprenditoria pubblica di cui nessuno parla, una vera e propria rete fatta di eccellenze, come la finanziaria regionale Veneto Sviluppo e il Fondo pensione Solidarietà Veneto, ognuno con le sue peculiarità di intervento e capacità di creare un indotto positivo nell’economia dei veneti.

Realtà diverse ma similari negli obiettivi di ‘bene pubblico’, capaci di rendere più efficienti i servizi alle persone, di rigenerare il sistema imprenditoriale post-crisi e di creare solide aspettative per il futuro pensionistico dei lavoratori. 

È un modello virtuoso di cui siamo fieri, che per molti aspetti ci vede antesignani in Italia e che è più riconosciuto e praticato all’estero che da noi". È quanto ha affermato l'assessore al lavoro della Regione Veneto, Elena Donazzan, intervenendo, al Parco Scientifico Tecnologico Vega di Marghera, alla presentazione dei risultati ottenuti dai progetti e dai piani di investimento dei soci di Viveracqua scarl, il consorzio che unisce dal 2011 la quasi totalità dei gestori del servizio idrico integrato in Veneto.

Partito con due soli soci nel giugno 2011, il Consorzio raggruppa ora 14 realtà pubbliche in house che rappresentano 530 Comuni di tutte le province venete, con un fatturato 2015 pari a 680 milioni di euro e un’utenza che supera i 4,2 milioni di abitanti. Sorto per creare una stabile collaborazione e dare risposte congiunte ai bisogni comuni delle singole consorziate, in primis come centrale continuativa di committenza, Viveracqua è presto evoluto in strumento per contenere i costi di gestione del servizio, potenziare la produttività del personale, e sviluppare progetti di ricerca e innovazione, in particolar modo ricercando strumenti di finanziamento innovativi, che permettessero di intervenire sulle opere legate al ciclo dell’acqua in Veneto: acquedotti, fognature e depuratori.

Viveracqua è ora un sistema di rete tra aziende pubbliche capace di creare economie di scopo e di scala del valore di diversi milioni di euro, efficace propulsore anche nel rilancio e nella ripresa socio-economica del Veneto.

Nel biennio 2014-2015 il Consorzio ha infatti totalizzato 296 mln euro di investimenti che hanno permesso la realizzazione e il completamento di opere in 410 cantieri, la costruzione e l’adeguamento di 260 km di rete d’acquedotto e la posa in opera di 270 km di fognature, consentendo un aumento di capacità depurativa che ha coinvolto 530.000 abitanti nel territorio regionale. “Modello” virtuoso a livello nazionale, il Consorzio Viveracqua si è aggiudicato proprio in questi giorni, in partnership con altri 6 operatori di 4 Paesi europei, unico progetto approvato in Europa, un finanziamento di complessivi 4 milioni di euro per individuare un innovativo sistema di “contatore intelligente” per l’utenza.

La capacità di intercettare gli investimenti europei è un punto di forza del Consorzio e dei soci che, per i piani di intervento e modernizzazione della rete del servizio idrico integrato in Veneto, si sono aggiudicati dal 2014 ad oggi circa 252 mln di euro di finanziamento dalla Banca Europea degli Investimenti, pari al 30% dei quasi 903 mln euro siglati dalla BEI in operazioni di finanziamento ai gestori del servizio idrico nazionale.

“La capacità di generare ricadute occupazionali dirette e indirette e per l’indotto permette di considerare “vincente” l’esperienza del Consorzio Viveracqua per l’economia reale veneta”, ha sottolineato l’assessore Donazzan. Viveracqua ha favorito, infatti, l’impiego di 4960 occupati (1413 diretti e 3547 fra indiretti e indotto) con una ricaduta significativa sul PIL regionale. Fino al 30% degli investimenti effettuati è stato assorbito dai costi di manodopera diretta, compresa la remunerazione dei professionisti impiegati nelle fasi di progettazione e collaudo, a cui si aggiunge quella indiretta per le forniture di materiali e tecnologie e l’entrata in esercizio delle opere. Le aziende coinvolte e attivate in questo percorso (oltre 800, di cui l’85% venete) hanno beneficiato di commesse per un importo medio di oltre 93 mila euro.

“Abbiamo in programma altri 516 milioni di investimenti per il triennio 2016/2018 – ha annunciato Fabio Trolese, presidente del Consorzio Viveracqua – e stiamo aprendo altri 1200 cantieri, portando così il totale degli impieghi in Veneto a oltre 800 milioni in cinque anni. Ci aspettiamo di incrementare ancora le committenze pluriennali a favore dell’imprenditoria e dei lavoratori del territorio, producendo contemporaneamente, con interventi e manufatti di alto livello tecnologico, un grande beneficio ambientale ed economico per il Veneto”.

Leggi tutti gli articoli su: Regione Veneto, ViVErAcqua

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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