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Consob, parte la riforma organizzativa voluta dal presidente Giuseppe Vegas

Di Rassegna Stampa Venerdi 3 Marzo 2017 alle 08:50 | 0 commenti

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L’appuntamento è per oggi. Il presidente della Consob Giuseppe Vegas chiederà oggi agli altri tre commissari, in una riunione dell’organo collegiale, il via libera a una radicale riforma organizzativa. Si prevede battaglia. Intorno all’autorità di vigilanza sui mercati finanziari l’aria torna a farsi tesa. Vegas terminerà il proprio mandato a fine anno e i suoi critici gli attribuiscono il tentativo di lasciare sulla Consob un’impronta indelebile. Lui fa sapere che punta solo a dare più agilità ed efficacia ai controlli, attraverso un maggior coordinamento dei diversi uffici.

La partita si gioca su sottili questioni burocratesi, ma è utile tenerla d’occhio. La crisi bancaria ha reso evidente che la Consob ha vigilato poco e male. La riorganizzazione pensata da Vegas è accusata dai suoi oppositori – in primis il commissario ex magistrato Giuseppe Maria Berruti – di accentuare da una parte l’inefficienza e dall’altro lo strapotere del presidente. La proposta di Vegas prevede l’istituzione di tre o quattro nuove aree organizzative nelle quali dovrebbero confluire le attuali otto divisioni. Un nuovo livello di coordinamento, insomma, di cui secondo gli avversari interni di Vegas non si sentirebbe il bisogno visto che le dieci divisioni in cui si articola l’autorità già si parlano quotidianamente in ben dieci “tavoli di coordinamento”. I nuovi capi area sarebbero scelti direttamente dal presidente. Non manca chi vede dietro le mosse di Vegas e le contromosse dei suoi critici una partita per la conquista di poltrone e promozioni da mettere al sicuro prima che arrivi il nuovo presidente. Ma soprattutto le voci di corridoio attribuiscono proprio a Berruti una serrata critica al tentativo di riorganizzazione di Vegas sul piano della legittimità. La Consob, che ha circa 700 dipendenti, è organizzata per legge in uffici e in divisioni. Gli uffici sono raggruppati nelle divisioni, le divisioni riportano al direttore generale. Con l’istituzione delle aree, i capi delle dieci divisioni riporterebbero ai nuovi capi area e non più al direttore generale. Questa trasformazione della struttura dovrebbe seguire una procedura particolare. A parte una discussione con le rappresentanze sindacali, che si sono dette all’oscuro di tutto con prese di posizione di variegata intensità critica a seconda delle sigle, è prevista la richiesta di un visto al governo. La procedura è così complessa che sarebbe improbabile vederla conclusa prima della fine del mandato di Vegas. Non solo. La legge istitutiva della Consob prevede che le delibere sulla riorganizzazione della struttura burocratica debbano essere prese a maggioranza qualificata, cioè con il voto di quattro membri della Commissione su cinque. Il risultato appare irraggiungibile visto che attualmente manca un commissario e quindi la decisione dovrebbe essere unanime, ma Berruti ha già fatto sapere che non è d’accordo. Vegas, che ha dalla sua parte il commissario Carmine Di Noia, mentre la quarta commissaria Anna Genovese non si è ancora schierata nettamente, ha deciso di tagliare contro presentano la riforma non come organizzativa ma come meramente “funzionale”. Un gioco di parole che gli consentirebbe di farla votare a maggioranza (e anche in caso di parità, valendo doppio il voto del presidente, lui e Di Noia sarebbero sicuri di prevalere) come se si trattasse di ordinaria amministrazione. Uno stratagemma che per Berruti aggira la legge. Nel merito delle riforma proposta da Vegas l’elemento più criticato è che, in contrasto con il principio di separatezza tra Commissione e struttura amministrativa, tra il direttore generale e i capi divisione verrebbe interposto uno strato di coordinamento della strutture fatto da uomini scelti direttamente dal presidente. Un arabesco che – presentato da Vegas come foriero di efficienza e rapidità – è accusato dai critici di promettere un nuovo ingessamento per un polizia della Borsa che non brilla per agilità e tempestività: i suoi interventi censori e sanzionatori spesso arrivano troppo tardi, anche anni dopo che i danni al mercato sono stati fatti. Da parte dei sindacati c’è anche un’altra preoccupazione. La legge prescrive che l’organizzazione della Consob sia fotocopiata da quella della Banca d’Italia. Nel 2016 la Banca d’Italia ha approvato una riforma dell’organizzazione e delle carriere che la Consob dovrebbe automaticamente recepire. Finora Vegas non l’ha fatto. Come non ha mai messo all’ordine del giorno della Commissione le modifiche al Regolamento di funzionamento della Consob imposte dal decreto legge di due anni e mezzo fa che ha riportato il numero dei commissari da tre a cinque. Ma, si dice ai piani alti della Consob, la riforma della Banca d’Italia in via di recepimento da parte della Consob contiene misure così innovative da rendere impensabile una riorganizzazione che le preceda senza tenerne conto. I sindacati interni su questo punto promettono battaglia contro quello che definiscono “l’ennesimo tentativo di riordino in appena sei anni”. In una dura lettera a Vegas minacciano: “Ulteriori forzature della legge istitutiva saranno contrastate con ogni mezzo e verranno portate all’attenzione delle competenti Commissioni parlamentari, ivi compresa la Commissione d’inchiesta sulle banche, e del governo”.
Di Giorgio Meletti, da Il Fatto Quotidiano


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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