Consiglio provinciale di Vicenza, ad eleggerlo saranno in 1500
Martedi 29 Novembre 2016 alle 09:31 | 0 commenti
Il Pd punta a ricandidare i consiglieri uscenti, il centrodestra a conquistare la maggioranza. Anche se, per quest’ultimo, l’alleanza annunciata meno di tre settimane fa è già andata a pezzi. Si sta parlando delle elezioni provinciali, subito alle porte dopo il referendum di domenica. E se a dire sì o no alla riforma costituzionale sono chiamati al voto tutti i cittadini, per le provinciali le urne sono per pochi. Saranno, infatti, in circa 1.500 a eleggere il nuovo consiglio provinciale, dato che quello scelto nel 2014 nella nuova veste voluta dalla riforma Delrio, è in scadenza. L’8 gennaio, dalle 8 alle 20, consiglieri comunali e sindaci avranno la facoltà di votare i nuovi consiglieri provinciali, mentre il presidente resta in carica altri due anni.
E sulle schede troveranno nomi di colleghi sindaci e consiglieri, come impongono le elezioni di secondo livello. Le date ufficiali sono state comunicate ieri: le liste con i candidati si possono presentare fino al 19 dicembre. I seggi saranno a Vicenza, Asiago, Bassano, Montecchio Maggiore, Sossano e Thiene. I partiti, diversamente dall’altra volta in cui si preferì una sorta di patto civico tra centrodestra e centrosinistra (tranne la Lega che è finita in minoranza), si schierano. Il Pd ha già dato la linea: «I nostri candidati saranno scelti dal territorio – spiega Veronica Cecconato, segretaria provinciale – con precedenza agli attuali consiglieri». I Dem ne hanno sei sui sedici totali. Si tratta di Mario Benvenuti, Martino Gasparella, Chiara Luisetto, Renzo Segato ed Ennio Tosetto che hanno già dato la disponibilità a continuare e di Mauro Beraldin che, però, non essendo né consigliere comunale né sindaco non può ricandidarsi (ha potuto farlo nella prima elezione perché allora era permessa la candidatura degli ex consiglieri provinciali). «L’ultima parola – continua Cecconato – spetta ai circoli e agli amministratori –, l’idea è di fare due liste che rispettino le zone della provincia. La nostra intenzione, inoltre, è mantenere il rapporto con Ncd e i civici». Diversa è la situazione nel centrodestra, dove Lega e Forza Italia sono ai ferri corti a causa della caduta del sindaco di Padova Massimo Bitonci. Il patatrac ha creato tensioni in tutto il Veneto e le conseguenze si vedranno nelle Provinciali. Al momento in casa del Carroccio l’attenzione è sul referendum (domani il segretario Matteo Salvini sarà al bar Centrale di Rosà alle 17.30 per promuovere le ragioni del «no»), ma da lunedì ci si concentrerà sulle provinciali per togliere la maggioranza al presidente Achille Variati. «Dov’è Forza Italia? – commenta Paolo Franco, vicesegretario nazionale della Lega -. Noi faremo una lista, e sarà aperta alle persone di buona volontà . Chi vuol venire con noi non deve far parte di quella logica di potere di Forza Italia che ha voluto dare un pessimo segnale ai cittadini di Padova»
Di Elfrida Ragazzo, da Corriere del Veneto
Accedi per inserire un commento
Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.