Conosciamoli meglio: Matteo Paro
Venerdi 13 Agosto 2010 alle 10:23 | 0 commenti
Continua la rubrica di VicenzaPiù "Conosciamoli meglio", per presentare i giocatori del Vicenza Calcio 2010-2011. Oggi è il turno di Matteo Paro (nella foto VicenzaPiù), neo acquisto biancorosso, presentato giusto ieri alla stampa e ai tifosi.
 Il talentuoso centrocampista è nato ad Asti il 17 marzo 1983, alto 179 cm, ha un peso forma di 71 kg. Il suo curriculum è di tutto rispetto.
Cresciuto, infatti, nelle giovanili della Juventus (che lo preleva a soli 13 anni dall'Asti) debutta in serie A il 17 maggio 2003 con la maglia della squadra bianconera sul campo della Reggina. Nella stagione successiva viene acquistato dal Chievo Verona in comproprietà (assieme a Sculli e Gastaldello, giocatori ormai affermati nella massima serie) nell'ambito dell'operazione che porta Nicola Legrottaglie alla Juventus. Coi veronesi, però, non trova molto spazio (nessuna presenza per lui) e nel mercato di gennaio si trasferisce in prestito a Crotone, in serie C1, dove trova continuità di gioco ed è tra i protagonisti della promozione della squadra calabrese. Con il Crotone, Matteo Paro, rimane anche nella successiva stagione di serie B, collezionando 39 presenze e 3 gol. Nella stagione 2005-2006 viene riscattato dalla Juventus (risolvendo, così, la comproprietà col Chievo) e viene girato (sempre in comproprietà ) al Siena, dove ha la possibilità di disputare ben 28 partite in serie A. Nel 2006-2007 la Juventus (appena retrocessa in serie B per le vicende legate a Calciopoli) lo riscatta ed il tecnico Didier Deschamps punta molto sul giovane centrocampista, facendogli disputare 28 partite. Un solo gol segnato, ma è un gol storico: Paro, infatti, ha messo a segno la prima rete della storia della Juventus in serie B (sul campo del Rimini).
Al termine della stagione il Genoa acquista metà del suo cartellino ed in Liguria Paro ha la possibilità di vivere un'altra stagione da protagonista collezionando 20 presenze. Purtroppo, però, a partire dal 27 febbraio 2008 (lesione del legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro durante Genoa - Napoli) inizia un calvario costellato di sfortuna ed infortuni. All'inizio della stagione 2008-2009, infatti, un nuovo infortunio in una delle sue prime apparizioni con la maglia genoana costringe il giocatore a saltare l'intero campionato. Nell'estate dello scorso anno viene acquistato dal Bari (prestito con diritto di riscatto), ma la sfortuna vuole che un terzo grave infortunio lo metta ko: rottura del legamento crociato anteriore del ginocchio destro nel corso di un'amichevole estiva contro il Lumezzane. A gennaio di quest'anno si trasferisce, così, in serie B, a Piacenza dove disputa solamente 4 partite. Tornato al Genoa, arriva a Vicenza in prestito con diritto di riscatto.
Matteo, arrivi a Vicenza dopo due annate decisamente sfortunate. Innanzitutto come stai?
Certamente non sono stati belli gli ultimi due anni, la sfortuna mi ha perseguitato con dei gravi infortuni. Era da un pezzo che non riuscivo a fare un'intera preparazione estiva. Sono contento di essere riuscito a farla quest'anno con la Primavera del Genoa. Adesso ho solo voglia di recuperare il tempo perso e tanta voglia di far bene.
Perché hai scelto proprio Vicenza per rilanciarti?
Ho scelto una squadra che mi permettesse di esprimermi al meglio e di tornare a giocare ai massimi livelli.
Hai conosciuto mister Maran e le sue squadre?
Personalmente non ho mai avuto occasione di incontrarlo, lo farò oggi per la prima volta (ieri, 12 agosto 2010, per chi legge, ndr). Però l'ho seguito ed ho visto come imposta le sue squadre.
Pensi di essere già pronto per scendere in campo?
Beh, restando fermo due anni si perdono i ritmi e le sensazioni di gioco. Avrò bisogno di un po' di tempo per ristabilirmi completamente, ma mi auguro di tornare in campo nel più breve tempo possibile.
Avrai visto che nelle amichevoli estive il Vicenza ha provato sia il centrocampo a 3, che il centro campo a 4. Come ti troveresti meglio a giocare?
Sostanzialmente è indifferente perché li ho provati entrambi questi schieramenti. Prevalentemente ho giocato con il centrocampo a 4, ma a Siena abbiamo fatto un'intera stagione a 3.
Dopo la perdita di Bernardini al Vicenza è mancato un leader in mezzo al campo, capace di dettare i tempi e prendere in mano la squadra. Data l'esperienza che hai maturato e nonostante la tua giovane età ti senti pronto a prendere in mano le redini del centrocampo biancorosso?
(sorride) In campo mi piace parlare ed esperienza ho avuto occasione di farne, quindi direi di no, non mi spaventa per niente.
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