Confronto Mattiello - Mannino sul "pioppo"
Mercoledi 8 Dicembre 2010 alle 19:24 | 0 commenti
Ospitiamo il libero confrontro tra Beppino Mattiello (Psi Vicenza) e il nostro Alessio Mannino sul "caso Pioppo".
Caro Mannino,
ho letto il suo pezzo su VicenzaPiù relativo all'abbattimento del pioppo in Borgo Scroffa.
Faccio parte anch'io di quel "variegato fronte pro-arboreo" che ha inscenato la "ridicola gazzarra" che cerca di impedire una ulteriore offesa alla nostra città . E' saggio rispettare le voci dei favorevoli all'abbattimento, e, reciprocamente, è altrettanto saggio rispettare le nostre che non si sono limitate a stigmatizzare l'inutile sacrificio dell'ennesimo imponente testimone arboreo di decenni di vicissitudini vicentine, belle e brutte, sull'altare di una supposta "fluidificazione" del traffico a ridosso delle mura storiche, ma hanno pure proposto una alternativa viabilisticamente più corretta del progetto in mano al comune.
E' prassi consolidata nella progettazione di rotatorie, quando ne esistano i presupposti come nel nostro caso, evitare le immissioni dirette delle direttrici di traffico all'interno della rotatoria realizzandole, invece, ortogonali alla circonferenza esterna, e quindi in curva, per scoraggiarne l'approccio a velocità sostenute e tutelare, in tal modo, la pubblica incolumità soprattutto per pedoni e ciclisti.
Nel corso dell'incontro promosso dal Sindaco martedì 30 novembre u.s., abbiamo consegnato allo stesso lo schizzo di uno studio di un posizionamento diverso della rotatoria, che allego per una sua valutazione, che oltre a salvare il pioppo, risponde ai requisiti ingegneristici cui sopra si accenna e renderebbe più presentabile quella squallida area dell'ex distributore a ridosso delle mura scaligere.
Cordiali saluti.
Beppino Mattiello (Psi Vicenza)Â
Caro Mattiello,
resto della mia idea. Ma non perchè non voglia riconoscere le vostre ragioni. Così come non mi sogno di dimenticare il "retroterra" con cui l'amica Franca Equizi mi ricorda lo scempio di quello spicchio di città fatto con l'obbrobrio ex Q8, su cui a suo tempo scrissi anch'io i miei articoli tutt'altro che benevoli. La mia critica alla campagna a favore del pioppo non investe il merito tecnico, su cui si può discutere soprattutto per ciò che riguarda la spesa: 250 mila euro sembrano anche a me francamente uno sproposito. Tuttavia mi pare altrettanto spropositato il valore di simbolo attribuito al pioppo, onorato come un monumento alla pari di un edificio storico. E qui sta il quibus: essendo la politica fatta in nome di simboli, aver consacrato un albero, per quanto intessuto di memorie e nostalgie poetiche (un reading di poesia, perfino!), a bandiera di contestazione di Cicero e dell'urbanistica by Variati, a me sa di ridicolo. I segni evocativi della desertificazione di Vicenza stanno piuttosto ai Pomari ingrigiti dal cemento, nella zona industriale piena di abusi, nell'ulteriore ammassamento di mattoni previsto nel Pat per il quadrante est. Sta nel non voler affrontare, cocciutamente e stupidamente, il problema del traffico avendo il coraggio di ridurre drasticamente l'uso dell'auto - ma contestualmente ponendo quello dell'inquinamento industriale, altrimenti le domeniche ecologiche sono un'altra baggianata per anime belle. L'adorazione neo-animista del pioppo, abbia pazienza, è un po' per piopparoli.
Alessio Mannino
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