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Confcommercio chiede azzeramento Cda Fiera e interventi anti-alluvione

Di Redazione VicenzaPiù Martedi 8 Ottobre 2013 alle 14:14 | 0 commenti

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Confcommercio Vicenza - La situazione venutasi a creare in Fiera Vicenza Spa, dopo le dimissioni del presidente Paolo Mantovani e del consigliere di Cda Antonio Pilastro, è stata analizzata, nella giornata di ieri, dalla Giunta della Confcommercio di Vicenza. “L’indicazione unanime dei componenti della nostra Giunta - afferma Sergio Rebecca, presidente della Confcommercio provinciale – è che si proceda ad un azzeramento dell’attuale Consiglio di Amministrazione della Fiera, con la sostituzione rapida di tutti i rappresentanti.

Solo in questo modo – continua il presidente Rebecca – pensiamo si possa ripartire con rinnovata energia per compiere le scelte strategiche che la Fiera dovrà affrontare nel futuro”.

Confcommercio Vicenza  è dunque sulla medesima linea, mirata alla richiesta di azzeramento del Cda, espressa anche da altre associazioni di categoria ed organizzazioni. “C’è l’esigenza – sottolinea il presidente dell’Associazione di via Faccio -  di evitare il più possibile situazioni di stallo e di incertezza, perché la Fiera costituisce un importante attore economico del nostro territorio, considerati anche i riflessi che le manifestazioni fieristiche hanno, a livello di indotto, sull’attività di tante imprese. Ed è proprio per questo motivo che il nuovo Cda deve essere formato da persone di comprovata esperienza nella gestione di società di questo tipo, in grado quindi di valorizzare il grande patrimonio che questa Fiera rappresenta per la nostra economia”.

 

A tre anni di distanza dall’alluvione di Ognissanti, che travolse Vicenza, Caldogno e parte della provincia causando danni milionari, il rischio idrogeologico non è diminuito. Il presidente della Confcommercio di Vicenza Sergio Rebecca, accogliendo la richiesta di farsi portavoce della preoccupazione degli imprenditori del commercio, del turismo e dei servizi in merito al pericolo che un evento analogo a quello del 2010 si possa ripetere, ha scritto una lettera ufficiale al governatore del Veneto Luca Zaia, al Dirigente dell’Unità di progetto sicurezza e qualità della Regione Veneto e ai Sindaci delle zone interessate dall’alluvione.   

“Va riconosciuto che sul territorio sono stati fatti importanti interventi – scrive il presidente di Confcommercio Vicenza - ma le cosiddette grandi opere, ossia le casse di espansione, necessarie per la sicurezza del territorio, sono solo sulla carta”. 

I progetti di Caldogno e di Trissino sono infatti fermi anche se finanziati. Di altre ipotesi come quella di realizzare casse di espansione a Breganze e a Torri di Quartesolo non se ne sente più parlare.    

L’apprensione dei negozianti e degli imprenditori, sia quelli già colpiti duramente dall’alluvione, sia quelli che hanno riaperto l’attività in zone tuttora a rischio, deriva dalla paura che le piogge autunnali o della prossima primavera, possano riportare in città e in alcune aree della provincia la tragica realtà di una nuova alluvione.  

“Non ci si è resi ancora conto - dice Rebecca, sottolineando un passo della lettera – che il ripetersi di simili fatti potrebbe provocare danni di gran lunga superiori allo sforzo economico che si dovrebbe impiegare, preventivamente, per mettere in sicurezza il territorio”. E aggiunge: “A tre anni dall’alluvione purtroppo siamo ancora qui a chiedere che si facciano gli interventi necessari e a sperare nella benevolenza del cielo, che la pioggia non faccia danni. Davanti agli occhi i vicentini hanno non solo le immagini indelebili di quello che è successo tre anni fa, ma anche quelle di una burocrazia che continua tuttora a rallentare gli iter degli interventi di messa in sicurezza, in un dedalo di potenziali responsabilità distribuite sia sul piano funzionale che territoriale. Ma non è accettabile che un territorio si affidi al fato, dopo aver sperimentato sulla propria pelle gli effetti devastanti di un’alluvione”.           

Nella lettera, il presidente di Confcommercio Vicenza, lancia l’appello al presidente del Veneto Luca Zaia e ai dirigenti della regione di “farsi parte attive per la realizzazione nel più breve tempo possibile delle opere indispensabili alla prevenzione dei rischi idrogeologici e del programma di ultimazione delle stesse”. In aggiunta, ai Comuni del territorio di “porre in essere le manutenzioni ordinarie e straordinarie dei canali, dei fossi e dei cigli stradali, interventi che contribuiscono in egual misura al normale deflusso delle acque meteoriche, prevenendo i rischi idrogeologici”.

In particolare gli enti territoriali preposti “potrebbero aumentare – aggiunge Rebecca -  la manutenzione dei fiumi e dei fossi utilizzando le somme che i cittadini stanno restituendo a titolo di contributi pro alluvionati. Almeno così i malumori di molti, per dover ritornare qualcosa che era stato loro dato a titolo di risarcimento per quello che avevano subito e vissuto, risulterebbero in parte mitigati dal fatto di contribuire al miglioramento dell’assetto del territorio”.  

 


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Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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