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Confartigianato, pubblicato il decreto che disciplina il "retrofit"

Di Redazione VicenzaPiù Mercoledi 13 Gennaio 2016 alle 15:01 | 0 commenti

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Confartigianato
Grazie all’impegno di Confartigianato, si è compiuto un grande passo nel percorso di avvicinamento a una maggiore fruibilità dell’auto elettrica. È stato infatti pubblicato in Gazzetta Ufficiale (11 gennaio) il decreto che disciplina la trasformazione dei veicoli a motore endotermico in veicoli elettrici. Questo passaggio era necessario per regolamentare, come previsto dal nuovo Codice della Strada, le procedure per commutare (il cosiddetto “retrofit”) un veicolo con motore a benzina o gasolio in uno a esclusiva trazione elettrica.

Finora, tale possibilità era fortemente penalizzata dai costi della conversione, ancora troppo elevati rispetto alle aspettative del mercato: le principali cause erano proprio la mancanza di norme tecniche e gli ingenti oneri di omologazione. Grazie al decreto fortemente voluto da Confartigianato Vicenza e Marca Trevigiana che hanno dato un contributo determinante alla definizione della norma seguendone l’iter oltre che a Roma anche a Bruxelles, ora vi sono le basi per effettuare la trasformazione dei veicoli utilizzando un kit composto da un motore elettrico con convertitore di potenza, un pacco batterie e un interfaccia con la rete per la ricarica delle batterie stesse. Il tutto con una procedura molto simile a quella del montaggio di un impianto a GPL o metano. In pratica il produttore del kit deve sottoporlo all’omologazione e fornire le prescrizioni per il montaggio, che verrà poi eseguito dall’autoriparatore; questi, una volta terminata l’installazione, porterà l’auto alla Motorizzazione che, a seguito di visita e prova, provvederà all’aggiornamento della carta di circolazione del mezzo.
L’Italia gioca di anticipo rispetto al resto dei Paesi della Comunità Europea creando le condizioni per una soluzione innovativa ai problemi correlati ai continui sforamenti dei livelli di pm10 derivanti anche dalla circolazione delle auto. Uno strumento di rilevante importanza per la diffusione della mobilità sostenibile che può fungere anche da stimolo per l’accelerazione della messa sul mercato di auto pulite, ecologiche e ad emissioni zero.
L’auto elettrica - commenta Luigino Bari, componente della Giunta di Confartigianato Vicenza - da un certo punto di vista ripercorre la storia dei primi computer: ingombranti, costosi, ma interessanti per le opportunità che lasciavano intravedere. Certo, oggi l’auto elettrica non sta godendo dello stesso slancio sebbene la tecnologia sia molto avanzata ma purtroppo ancora poco diffusa, però siamo in una fase di evoluzione continua e ciò soprattutto grazie alla volontà del sistema Confartigianato, che da più di due anni si è attivato nei confronti del Ministero dei Trasporti per trovare soluzione agli aspetti burocratici e normativi che rendevano difficile, e molto costoso, omologare nel nostro Paese un’auto riconvertita a elettrica. Le nostre Associazioni – prosegue Bari - sono senz’altro interessate agli aspetti sociali ed ecologici della questione, ma considerano con attenzione anche tutte le opportunità che questo mercato può rivestire per le piccole imprese del settore. L’obiettivo è intervenire sul parco-auto delle ‘city car’ già esistente: dal punto di vista sociale e lavorativo, l’attività di trasformazione dei veicoli a benzina in elettrici è la soluzione che può recuperare gran parte di quei mezzi, altrimenti dismessi. Il ‘retrofit’ ha un impatto energetico ottimale ed economico, inserendosi appieno in un sistema di recupero virtuoso”.
“Il comparto dell’autoriparazione - aggiunge Severino Dal Bo, presidente degli autoriparatori di Confartigianato Marca Trevigiana - ha il potenziale per crearsi opportunità di lavoro e aprire ulteriori prospettive: si creerebbe una filiera locale rilanciando anche i settori dell’elettromeccanica e delle carrozzerie. L'attività di ‘retrofit’ può essere svolta completamente all'interno di una singola autofficina, portandole valore aggiunto: riqualificazione tecnica di attività esistenti e, attraverso corsi specifici, riqualificazione del personale occupato. È da questi assunti che le nostre Associazioni hanno stimolato la nascita e la realizzazione del progetto Reborn-trasforma la tua auto che ha già ultimato la prototipazione di un veicolo che abbiamo visto circolare per le strade di Milano ino occasione di Expo. Ora gli imprenditori che vedranno in questo segmento una potenzialità per le loro attività potranno attivarsi ”.
“Dal punto di vista ambientale - aggiunge Roberto Cazzaro, presidente provinciale dei Carrozzieri di Confartigianato Vicenza - con il ‘retrofit’ si può promuovere e diffondere più rapidamente la mobilità sostenibile. La riduzione dei processi di combustione comporterebbe minori emissioni inquinanti. L’auto trasformata può quindi modificare la situazione e aprire nuovi scenari, consentendo a molte persone di accedere al mercato dell'elettrico e di ridare una seconda vita ad auto che hanno qualche anno sul telaio”.


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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