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Confagricoltura Vicenza, Negretto: "Emergenza voucher, aziende in difficoltà"

Di Emma Reda Giovedi 1 Giugno 2017 alle 12:34 | 0 commenti

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"Siamo la prima organizzazione datoriale agricola, con i due terzi sul totale delle imprese del comparto che danno lavoro a oltre 500.000 lavoratori. Ma in Italia le norme sono sempre più complicate e costose, o si fanno scelte incomprensibili come l'eliminazione dei voucher. Abbiamo bisogno di politiche più semplici e attente alle strutture delle imprese, che evitino un arretramento che danneggerebbe sia noi che i lavoratori". Così Michele Negretto, presidente di Confagricoltura Vicenza, ha introdotto il convegno "Lavoro in agricoltura: voucher, appalti, caporalato" all'assemblea annuale che si è svolta mercoledì 31 maggio, nella barchessa di Villa Sangiantofetti Rigon, a Barbarano Vicentino.

Erano presenti Roberto Caponi, direttore dell'area sindacale di Confagricoltura, e di Elena Donazzan, assessore all'Istruzione, formazione e lavoro della Regione Veneto, Nicola Storti, segretario provinciale della Uil-Uila (agroalimentare), a nome delle organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil e il presidente di Confagricoltura Veneto, Lodovico Giustiniani.
Negretto ha snocciolato i numeri del panorama agricolo berico, che gode di buona salute. Nel Vicentino, secondo i dati Inps del 2016, sono 670 le aziende datrici di lavoro nel settore, per un totale di 603.000 giornate lavorative, con l'impiego di 1.400 operai a tempo determinato e 3.000 a tempo indeterminato. A questi vanno aggiunti gli impiegati e i quadri.
"Come Confagricoltura abbiamo chiesto di ridurre il cuneo fiscale e contributivo, di introdurre regimi amministrativi e contributivi semplificati e meno onerosi per i rapporti di lavoro - ha rimarcato Negretto -. Ricordo che a Vicenza, secondo i dati Inps 2016, i disoccupati sono oltre 24.000, con un tasso di disoccupazione del 6,2%, in aumento del 1,40% rispetto al 2015. Noi abbiamo presentato proposte, con interventi reali, che potrebbero portare nuovi posti di lavoro. Ma la burocrazia insostenibile, i troppi adempimenti e i sistemi di gestione e controllo determinano costi inaccettabili sia per il sistema delle imprese, sia per le amministrazioni pubbliche".
Inevitabile l'affondo sul tema dei voucher, la cui mancanza si sta già facendo sentire nelle prime raccolte stagionali, mettendo in difficoltà centinaia di aziende agricole. "Nel 2016 in Veneto ne sono stati venduti 17 milioni, contro i 14 milioni del 2015. Solo 610.000, però, sono stati utilizzati dal settore agricolo, per circa 12.000 lavoratori. A Vicenza sono stati venduti 42.000 voucher agricoli, quarti per numero in regione, con utilizzo principale nella vendemmia. Erano un valido sistema di pagamento del lavoro occasionale e accessorio, per mezzo del quale i giovani e i pensionati arrotondavano e i cassintegrati e i disoccupati potevano usufruire di una piccola fonte di reddito nei momenti di difficoltà. Non comprendiamo perché i buoni si siano eliminati in un settore che li ha sempre utilizzati legittimamente e senza abusarne. Chiediamo che si individui al più presto uno strumento alternativo, agile e flessibile, perché con l'abrogazione il sistema agricolo sarà fortemente penalizzato, e con esso tutti i lavoratori".
Negretto ha parlato anche di caporalato, ricordando il codice etico di Confagricoltura che prevede l'espulsione immediata per le imprese che non si muovono all'interno della legalità del lavoro. "Ripudiamo ogni forma di sfruttamento dei lavoratori - ha sottolineato -, ma la nuova legge non effettua le necessarie distinzioni tra chi, con violenza e minaccia, sfrutta e degrada i lavoratori e chi, invece, assume e assicura regolarmente i propri dipendenti, incorrendo in violazioni occasionali di tipo formale". Le aziende agricole, ha ricordato il presidente, sono sempre più attente, anche sul fronte della sicurezza: "Nel 2016 si è assistito a un ulteriore calo degli infortuni. Noi abbiamo implementato i nostri corsi di formazione, formandoli sulle norme di sicurezza, sull'uso di attrezzature e dei prodotti chimici e fornendo abilitazioni professionali e patenti trattori".
Per Roberto Caponi ci sono segnali positivi nei dati dell'aumento delle giornate lavorative, ma a destare preoccupazione è il calo delle assunzioni a tempo indeterminato: "È chiaro che non si è verificata in agricoltura la stabilizzazione sperata - ha spiegato -. Sono mancate normative che potessero agevolare l'occupazione e, per converso, sono arrivati provvedimenti che ci penalizzano. La legge sul caporalato mette in un unico calderone rischia di equiparare i datori di lavoro con qualche negligenza agi veri sfruttatori, facendo pendere la spada di Damocle di condanne severe per l'assenza di un bagno chimico o di scarpe antinfortunistica. Con l'abolizione dei voucher si penalizzano aziende e lavoratori. Oggi, per tre ore di lavoro, dobbiamo fare 18 adempimenti. Una follia".
D'accordo il sindacalista Nicola Storti: "La legge sul caporalato l'abbiamo voluta noi, ma mancano una cabina di regia e un serio controllo sul territorio. Sui voucher c'era bisogno di mettere mano, ma non in agricoltura, dove l'utilizzo è stato corretto e si è consentito di far emergere la parte sommersa del lavoro".
L'assessore Elena Donazzan ha ricordato che in Veneto l'impresa agricola vale moltissimo in termini di lavoro: "Dal 2008 al 2016 si è passati da 50.000 a 60.000 assunzioni - ha detto -. Il mercato va rafforzato con competenze economico-finanziarie, capacità relazionali, management, internazionalizzazione. Sui voucher il nostro osservatorio segnala un uso corretto, con un incremento di 30.000 buoni negli ultimi tre anni. Sono stati gli altri settori a raddoppiarne l'utilizzo".
Ha tirato le fila il presidente Lodovico Giustiniani: "Mi fa piacere che ci sia una concordanza di visioni tra noi e i sindacati su caporalato e voucher. La legge va depotenziata e i buoni lavoro non andavano abrogati, perché torneranno ad essere lavoro nero".
Il presidente ha fatto i complimenti a Negretto, che dopo due mandati lascia il ruolo di presidente, ma non le cariche direttive dell'associazione: è stato nominato, infatti, vicepresidente regionale di Confagricoltura. A metà giugno l'associazione vicentina eleggerà il nuovo presidente provinciale.


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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