Cgil, a Vicenza vince con il 97,6% dei consensi il documento Camusso-Bergamin
Domenica 23 Febbraio 2014 alle 18:41 | 0 commenti
Marina Bergamin, Segretaria generale Cgil Vicenza - Venerdi 21 febbraio si è conclusa la prima parte del percorso congressuale della Cgil, le assemblee di base. A Vicenza sono state 678, hanno coinvolto iscritti e non iscritti alla Cgil (stimiamo non meno di 30.000 persone) e infine, ad esprimersi con un voto segreto sui documenti nazionali, sono stati 11.565 iscritti tra lavoratori e pensionati.
La Cgil discuteva due documenti programmatici per i quattro anni a venire.
Il primo, capofila Susanna Camusso e a Vicenza la segretaria generale Marina Bergamin, ha raccolto a Vicenza 11.101 voti (97,60%); il secondo, capofila Cremaschi e a Vicenza Massimo D’angelo, ha raccolto 273 voti (2,4%) concentrati prevalentemente nel settore trasporti (144 voti). Il primo documento era accompagnato da più emendamenti aggiuntivi o sostitutivi che, in alcune categorie (meccanici, scuola, in minor misura chimici-tessili) hanno avuto un alto consenso, risultato alla fine, complessivamente non maggioritario.
Questo nostro Congresso è stato, ahinoi, molto ‘visibile’ sui media per i contrasti dei leader nazionali, più o meno aspri, talvolta cercati. Il lavoro vero, capillare, democratico è stato svolto da decine di sindacalisti che per due mesi, ogni giorno, hanno messo la loro faccia davanti a lavoratori e pensionati in un momento non facile, né per il lavoro né per il contesto economico e politico. Le assemblee congrassuali si sono affiancate all’attività ordinaria fatta ancora di crisi, cassa integrazione, mobilità e, parlando di pensionati, di rinunce e stenti.
Il superamento della crisi in tutte le sue forme è stato il cuore della discussione e delle proposte della Cgil: quale Europa vogliamo contro l’austerità ; quale riforma fiscale a vantaggio del lavoro; quale e quanto lavoro, come promuoverlo, come proteggerlo, come superare la precarietà ; come riaprire la discussione sulla riforma Fornero sulle pensioni superando le attuali ingiustizie; quale contrattazione includente fare anche per chi oggi ne è escluso; quale contrattazione sociale con le Istituzioni; quale democrazia nei luoghi di lavoro. E come declinare tutto questo nel nostro territorio.
E’ stato un esercizio democratico straordinario, che ci ha visto discutere e tanto ma, qui, con rispetto reciproco. Iniziano ora i Congressi delle categorie –domani la Scuola, dopodomani il Commercio e via per le prossime due settimane- fino a giungere al Congresso della Camera del Lavoro il 12 e 13 marzo.
In tutti i Congressi verranno eletti gli organismi dirigenti delle categorie e i relativi segretari generali. Il tutto, come da Statuto, a voto segreto.
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