Con Monti ma senza avere l'elezione in ... Tasca
Martedi 19 Febbraio 2013 alle 19:42 | 0 commenti
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L'ex sindaco di Bassano, Gianni tasca, corre con due concittadine «per dare una prospettiva ai nostri figli». «Non una realtà politica/partitica ma una forza che raggruppa le migliori competenze e conoscenze della società civile impegnate nel tirare fuori l'Italia dal barattato nel quale stava precipitando a causa di una gestione sprecona e spesso clientelare della cosa pubblica. Questa è la principale motivazione che ha spinto il sottoscritto e le candidate del nostro territorio alla Camera dei deputati, Lorenza Breda e Lucia Monelli, a sposare la causa di Scelta Civica con Monti per l'Italia».
Gianni Tasca, ex sindaco della città del Grappa, si è gettato a capofitto nella nuova avventura anche se l'eleggibilità sua e delle sue concittadine e compagne di percorso di «Scelta» non è garantita ma dipenderà dall'esito delle votazioni. Difficile dunque scovare un interesse personale diretto da questa presa di campo che costa fatica ed impegno tutt'altro che trascurabili. A spingere Tasca a rituffarsi anima e corpo in politica è una profonda e tenace volontà di contribuire a cambiare le cose: «In cuor mio ho fortemente sperato che Monti si candidasse ancor prima che questa eventualità fosse paventata. Quando il premier ha annunciato la sua salita in politica sono stato travolto da un desiderio interiore di portare il mio contributo all'unico schieramento che può dare una prospettiva positiva al nostro Paese». La critica di Tasca colpisce in pieno il sistema partitico: «Chi è alla perenne ricerca del consenso elettorale non poteva imbarcarsi in riforme scomode che poi avrebbero pagato in termini di voti alle successive elezioni. Anche se questo conduceva l'Italia ad accrescere le sue spese e con esse il debito. Di fatto si è scientificamente scelto di far pagare gli unici italiani che non potevano difendersi perché impossibilitati dal recarsi alle urne: i bambini. Non è un caso che adesso la disoccupazione giovanile sia così alta. Per porvi rimedio e fermare l'emorragia che ci stava conducendo a far la fine della Grecia, dove la disoccupazione ha superato il 50%, Monti è stato costretto ad intervenire con una cura pesante. Sarebbe bastato iniziare qualche anno prima a mettere i conti in ordine e predisporre politiche per lo sviluppo per evitare che noi tutti fossimo sottoposti agli indiscutibili sacrifici a quali siamo stati chiamati. Negli ultimi 20 si sono succeduti governi che hanno fatto pochissime riforme e, soprattutto, non sono mai state riforme condivise. Ad esempio la legge elettorale, le riforme della giustizia e dello stato». Nell'approcciarsi con i suoi concittadini, che da sempre ne stimano correttezza e serietà , l'ex sindaco bassanese ha riscontrato un pericoloso deficit d'informazione: «Effettivamente a volte è dura allargare la prospettiva a certe persone, soprattutto in quei casi in cui si tende ad informarsi solo superficialmente o a non farlo proprio. La colpa è però anche dei politici. Quando abbiamo dei candidati che sostengono che lo spread non è un problema significa mentire sapendo di farlo. Se a Mario Monti è stato affidato l'incarico di formare un governo è perché la politica era alla frutta e non era in grado di affrontare una grave emergenza che poteva portare all'immediato tracollo dell'Italia, stato che ha un enorme debito pubblico detenuto per più del 50% da stranieri. Se questi ultimi percepiscono che non siamo in grado di restituire quanto dovuto perché il nostro sistema non è sostenibile si liberano dei titoli di stato. E per non fallire il Paese, quindi noi tutti, doveva pagare degli interessi più salati per fare invogliare comunque gli investitori a prestarci i soldi. Chi più chi meno tutti abbiamo fatto un mutuo, dovremmo sapere cosa sono gli interessi! Quindi oltre ad un deficit di informazione paghiamo anche un deficit di democrazia perché ci sono persone disoneste. Personaggi che parlano in maniera furbesca, dicono solo ciò che gli fa comodo a fini elettorali promettendo ciò che la gente vuol sentire anche se non sono promesse mantenibili, altrimenti sarebbero già state realizzate. Oppure prima vengono fatti dei proclami, come quello sul taglio di un carrozzone mantenuto con soldi pubblici come le province, eppoi gli stessi partiti hanno insabbiato la riforma portata avanti con serietà dal governo Monti per non ledere privilegi ed eliminare poltrone per qualche compagno di partito. A questi personaggi interessa solo raggiungere e mantenere il potere. Così è stato negli ultimi anni, questa è la strada che ci ha portati a pagare le conseguenze pesanti dell'oggigiorno. Se non svoltiamo adesso i nostri figli e nipoti rischieranno grosso».
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