Comunità Montane: fatta la legge, trovato l'inganno
Giovedi 9 Agosto 2012 alle 22:52 | 0 commenti
Associazione Popolari Europei - Come sempre in Italia fatta la legge, si trova l'inganno. La revisione della spesa prevede l'eliminazione di Enti intermedi, nel caso in questione le Comunità Montane. La Regione Veneto ha approvato in aprile una legge che disciplina l'esercizio associato di funzioni e servizi comunali. In tale norma si prevede il riordino del territorio individuando delle aree geografiche omogenee ai fini dell'esercizio associato comprese le aree montane.
Per tutelare tali zone non servono sicuramente carrozzoni, o doppioni di enti, ma politiche di sviluppo e tutela che si possono realizzare con semplici normative.
Invece di operare con politiche uniformi di vasta area, si và a frammentare le zone, sottodimensionando i comuni e a contrapporre le comunità fra loro.
Si opera nello spirito opposto rispetto alla revisione del sistema amministrativo che deve ridurre i costi, migliorare i servizi e snellire la burocrazia.
E' assurdo cambiare il nome senza cambiare la sostanza dell'Ente.
Il testo dice «Le Unioni Montane succedono in tutti i rapporti giuridici attivi e passivi della corrispondente Comunità Montana e continuano ad esercitare le funzioni e a svolgere i servizi che svolgevano le Comunità Montane». Ogni Unione Montana sarà retta da un Consiglio (organo di indirizzo e di controllo composto dai Sindaci dei Comuni membri dell'Unione e da due consiglieri comunali, dei quali uno in rappresentanza delle opposizioni), da un Presidente e da una Giunta. Tutti gli organi saranno retribuiti.
Non c'è l'obbligo dei Comuni ad aderirvi, a differenza di quanto previsto nella legge regionale delle Unione dei Comuni che ne obbliga l'adesione in base ai residenti.
Un appello alla responsabilità dei nostri rappresentanti politici perché rigettano tale proposta di legge e venga rivista in un'ottica diversa inserendola nella revisione delle nuove Province prevedendo una omogeneizzazione delle zone montane alle quali siano applicate delle politiche a tutela del territorio senza creare altri carrozzoni per nuove sedie.
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