Comunicato CGIL sulla nuova Valsugana
Giovedi 17 Settembre 2009 alle 17:27 | non commentabile
CGIL Bassano
Nei primi giorni di luglio 2009 un gruppo di imprese (peraltro sempre le solite impegnate in più progetti di project financing in Veneto) ha depositato in Regione una proposta di finanza di progetto per 730 milioni di euro per la realizzazione del tratto veneto della nuova Valsugana, sostituendo - di fatto e con il beneplacito della Regione - un progetto già oggetto di complicata discussione negli anni passati e giunto ad una soluzione concertata e condivisa.
Siamo d'accordo che sia ormai urgente affrontare il problema della fluidità del traffico in Valsugana, in particolare nella strozzatura del semaforo di Carpanè nel Comune di S. Nazario, ma proprio per questa ragione siamo convinti che la soluzione proposta sia inutile e persino dannosa per ragioni di metodo e di merito che vogliamo evidenziare in modo netto.
Il metodo: quando mai un costoso progetto di privati, interessati ovviamente (e, dal loro punto di vista, legittimamente) al business, ha soppiantato un progetto delle comunità e dei loro Rappresentanti isituzionali senza che le comunità stesse ne venissero a conoscenza?
Se passasse questo principio, saremmo davanti al precedente abnorme di un interesse di pochi a discapito della collettività chiamata, peraltro, a contribuire poi mediante il pedaggio, al pagamento di un'opera non chiesta.
Al contrario, siamo convinti che si debba promuovere una grande partecipazione di istituzioni locali, associazioni sociali e singoli cittadini poiché si tratta di una scelta strutturale di modifica irreversibile di un territorio delicato.
Per questa ragione chiediamo che la Delibera di giunta Regionale sia ritirata, che il Veneto si doti di una programmazione regionale che definisca le priorità infrastrutturali, selezioni i bisogni reali e non si faccia condurre dalle aspirazioni delle imprese. Forse serve qualche grande opera in meno e molte piccole buone opere in più, compresa la Valsugana.
Il merito (per quanto appreso dai giornali e in attesa di prendere visione del progetto dettagliato): a noi pare che il progetto presentato, che prevede un impatto significativo per più Comuni, la distruzione di un ambiente ancora integro come la Destra Brenta, la costruzione di 18 chilometri di arteria stradale, un viadotto di notevole impatto ambientale e paesaggistico, sia semplicemente una follia. Lo ripetiamo: il problema va risolto con progetti meno invasivi e radicali.
Per parte nostra, stiamo a fianco delle Istituzioni locali che non possono essere espropriate del diritto di decidere sul proprio territorio (con buona pace del federalismo!) e con la cittadinanza, stufa di vedere il proprio ambiente violato da proposte irragionevoli come quest'ultima, appresa - peraltro - dai media.
La Cgil di Bassano del Grappa
l'ufficio stampa
Cgil vicentina