Opinioni | Quotidiano |
Categorie: Politica
Compensazioni a Vicenza per la base Usa, Lerro: diventi zona franca
Domenica 21 Ottobre 2012 alle 17:27 | 0 commenti
Riceviamo da Michele Lerro, Comitato promotore Vicenza Zona Franca, e pubblichiamo
Entrambi i governi di Prodi e Berlusconi riconobbero che la città di Vicenza, doveva essere indennizzata per aver ospitato una nuova base militare Usa. Premesso che nessun tipo di compensazione può ripagare il danno che la base del Dal Molin recherà all'ambiente ed al nostro territorio, ma è pur vero ed è alquanto ridicolo che il governo abbia concesso alla città di Vicenza soltanto la sdemanializzazione dell'area est ex-aeroporto, che rappresenta ben poca cosa e tuttavia legata a determinate condizioni.
 Lo stato italiano in qualsiasi momento, per strategie militari, potrà riappropriarsi del terreno concesso e la bonifica dell'area, disseminata di bombe sganciate durante la seconda guerra mondiale, dovrà avvenire a spese del comune di Vicenza.
Non si può certo affermare che i nostri amministratori locali abbiano concluso un buon affare con Roma, non si siano minimamente preoccupati di conoscere, con un referendum popolare, le proposte che i cittadini avrebbero voluto portare sul tavolo della trattativa; hanno invece sentito il parere degli enti e di alcuni comitati che, in realtà , rappresentano una minima parte dei vicentini, e sono condizionati perché a capo di ogni associazione vi è sempre proposta una figura legata ai partiti o alle persone che ci amministrano.
Il nostro paese e la stessa Vicenza, sono sprofondati in una crisi economica senza precedenti nella storia, la disoccupazione è in forte aumento, come lo è l'inflazione che rende sempre più poveri i lavoratori e i pensionati, i negozianti vendono meno perché la gente compra soltanto lo stretto necessario per vivere, molti esercizi hanno chiuso la propria attività e tanti altri seguiranno ugual sorte se non si provvederà al più presto ad attivare iniziative che rilanciano l'industria ed il commercio. Allora, quale occasione migliore per chiedere ai politici romani come compensazione alla città di estendere le agevolazioni, che usufruiscono i militari presenti e ospiti da anni nella nostra città , anche ai residenti vicentini?
A chi non farebbe comodo rifornirsi di benzina e di gasolio pagandola a metà prezzo perché esente d'accise? O fare acquisti di prodotti nei negozi sgravati di IVA? Se questa proposta verrà accolta, sarà un vero toccasana per la ripresa economica, i negozianti venderanno di più, le imprese e le industrie incrementeranno la produzione generando ricchezza e benessere, e sarà un sollievo per noi vicentini costretti ad ingoiare la pillola amara prescritta dal governo di Roma, perché ci farebbe sentire meno sudditi e più padroni a casa nostra.
Non si può certo affermare che i nostri amministratori locali abbiano concluso un buon affare con Roma, non si siano minimamente preoccupati di conoscere, con un referendum popolare, le proposte che i cittadini avrebbero voluto portare sul tavolo della trattativa; hanno invece sentito il parere degli enti e di alcuni comitati che, in realtà , rappresentano una minima parte dei vicentini, e sono condizionati perché a capo di ogni associazione vi è sempre proposta una figura legata ai partiti o alle persone che ci amministrano.
Il nostro paese e la stessa Vicenza, sono sprofondati in una crisi economica senza precedenti nella storia, la disoccupazione è in forte aumento, come lo è l'inflazione che rende sempre più poveri i lavoratori e i pensionati, i negozianti vendono meno perché la gente compra soltanto lo stretto necessario per vivere, molti esercizi hanno chiuso la propria attività e tanti altri seguiranno ugual sorte se non si provvederà al più presto ad attivare iniziative che rilanciano l'industria ed il commercio. Allora, quale occasione migliore per chiedere ai politici romani come compensazione alla città di estendere le agevolazioni, che usufruiscono i militari presenti e ospiti da anni nella nostra città , anche ai residenti vicentini?
A chi non farebbe comodo rifornirsi di benzina e di gasolio pagandola a metà prezzo perché esente d'accise? O fare acquisti di prodotti nei negozi sgravati di IVA? Se questa proposta verrà accolta, sarà un vero toccasana per la ripresa economica, i negozianti venderanno di più, le imprese e le industrie incrementeranno la produzione generando ricchezza e benessere, e sarà un sollievo per noi vicentini costretti ad ingoiare la pillola amara prescritta dal governo di Roma, perché ci farebbe sentire meno sudditi e più padroni a casa nostra.
Commenti
Ancora nessun commento.
Aggiungi commento
Accedi per inserire un commento
Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.