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Comitato 7 luglio presenta esposto al prefetto per mancato intervento della polizia ai danni dei manifestanti di sinistra la sera del 7 luglio

Di Redazione VicenzaPiù Martedi 18 Luglio 2017 alle 15:50 | 1 commenti

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Il comitato promotore della deposizione dei fiori alle ex carceri scledensi, ha provveduto a presentare un esposto al Prefetto di Vicenza per segnalare alcune discrepanze relative ai fatti accaduti in Piazza A. Rossi durante la santa messa in duomo. Nell'esposto viene spiegata la cronologia della serata di quanto avvenuto venerdì 7 luglio, anniversario dell'eccidio partigiano, che ha visto la partecipazione di Autorità locali, dei stessi membri del Comitato 7 luglio, e del vescovo di Vicenza Beniamino Pizziol come officiante della messa promossa annualmente dai famigliari delle vittime.

Alex Cioni, in qualità di firmatario dell'esposto, spiega al Prefetto che "venti minuti prima dell'inizio della messa un gruppo di una quindicina di persone riconducibili a gruppi della sinistra extraparlamentare, si radunava in piazza Rossi nelle vicinanze dell'ingresso dell'edificio religioso senza che la forza pubblica presente intervenisse. Al termine della funzione religiosa -continua nell'esposto Cioni- il gruppetto ben riconoscibile per la presenza di persone note e per altre vestite con magliette rosse che riportavano simbologie di quell'area politica di sinistra, aumentava di altre 10 persone circa, tant'è che all'uscita delle persone dalla chiesa, alcune di loro iniziavano ad intonare cori e insulti, prima nella direzione del sindaco di Schio Valter Orsi, poi verso i membri del Comitato 7 luglio che da disposizioni della questura si stavano recando nella vicina via Cap. Sella per procedere alla successiva deposizione dei fiori in via Baratto".
Il rappresentante del Comitato 7 luglio chiede quindi al Prefetto le motivazioni del mancato intervento della Forza Pubblica. "Si presume che le prescrizioni riguardanti il divieto assoluto di stazionamento di persone nella piazza, -si legge nell'esposto- siano state notificate sia All'Anpi (Associazione Nazionale Partigiani d'Italia) che alla Avl (Associazione Volontari della Libertà), ragion per cui si ravviserebbe una palese violazione dell'art. 18 del T.u.l.p.s.". Il Comitato chiude l'esposto chiedendo al Prefetto "se e quali quali provvedimenti l'Autorità di Polizia presente abbia assunto o intenda assumere nei confronti dei manifestanti".
A margine dell'esposto, Cioni spiega che la necessità di presentare dei quesiti al Prefetto, non sono legate "ad un mero prurito verso una controparte che non ha avuto nemmeno la decenza di rispettare una messa e una semplice deposizione di un mazzo di fiori, ma per amore di verità, anche alla luce delle due interrogazioni presentate in consiglio comunale dal centrosinistra scledense".
"A 72 anni dai fatti, sarebbe sciocco farsi guidare da sentimenti carichi di negatività che inevitabilmente alimentano delle contrapposizioni ideologiche fuori tempo massimo. In tempi così gravosi per l'Italia tutta, la memoria storica è un dovere di ogni buon cittadino se essa non cade in inutili quanto puerili eccessi -spiega Cioni. Coloro i quali intravedono nella politica uno strumento per mettersi al servizio della comunità nella quale vivono, hanno il dovere morale ed etico di affrontare con il giusto equilibrio e l'adeguata determinazione i problemi sociali, culturali ed economici che quotidianamente complicano l'esistenza ad ogni buon cittadino".
Relativamente alla pacificazione, Cioni sostiene che è "un traguardo auspicabile che tutti dobbiamo perseguire ma che non necessariamente vuol dire memoria condivisa, perché ognuno ha i suoi trascorsi, i suoi retaggi, e i suoi percorsi famigliari. Bisogna studiare e osservare la storia per quello che è -conclude Alex Cioni- senza usarla come una un'arma impropria per incattivire il dibattito politico allo scopo di provare a distrarre gli italiani dai veri problemi dell'Italia".

Leggi tutti gli articoli su: Alex Cioni, Beniamino Pizziol, Comitato 7 luglio

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Inviato Martedi 18 Luglio 2017 alle 16:51

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Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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