Comitati al sottosegretario: "il Tav saccheggia le risorse, i territori e i suoi cittadini"
Mercoledi 16 Marzo 2016 alle 14:37 | 0 commenti
Il Comitato Popolare dei Ferrovieri e il Comitato Cittadini Vicenza Est intervengono sulle dichiarazioni del sottosegretario alle infrastrutture e del coordinamento dei comitati
Negli ultimi giorni leggiamo sulla stampa locale alcuni articoli sul tema dell'Alta Velocità , rispetto ai quali vogliamo prendere posizione. Il fatto principale è la mancanza di risorse per la linea Verona-Padova, come dichiarato dallo stesso sottosegretario alle Infrastrutture Umberto Del Basso De Caro. Servono 5,4 miliardi di euro, di cui oltre 4 miliardi per la parte tra Verona e Vicenza e 1, 2 miliardi per la tratta tra Vicenza e Padova.
La copertura finanziaria è invece di soli 1,9 miliardi. Abbiamo sempre denunciato l'assenza di soldi per il mega progetto Tav con il conseguente rischio di aprire i cantieri senza la certezza se poi ci sarà mai la possibilità di concludere l'opera. Questo è anche il motivo per cui si è passati dai lotti funzionali ai lotti costruttivi, sperando che magari un giorno qualcuno tirerà fuori dal cilindro magico il denaro necessario.
In secondo luogo, abbiamo letto la lettera scritta dal Coordinamento dei Comitati che illustra alcune proposte progettuali alternative allo studio di fattibilità . Ci teniamo a precisare che come comitati non facciamo parte del suddetto Coordinamento e che non abbiamo mai finora avanzato alcun progetto ferroviario. Non ci interessa offrire terreno fertile per chi vuole far passare il TAV a Vicenza in cambio di qualche piccola compensazione. Il progetto dell'Alta Velocità , in ogni parte dell'Italia, porta con sé corruzione e malaffare, riduzione degli spazi di agibilità democratica e forti impatti negativi sul territorio e sui cittadini che ci vivono. Non possiamo accettare che nella nostra città , già martoriata dalle eccessive costruzioni, ci sia ulteriore sottrazione di quel poco suolo rimasto libero dalla cementificazione.
Il progetto dell'Alta Velocità del famoso corridoio 5, non ha nulla da spartire con il trasporto regionale utilizzato dal 95% dei passeggeri. Vediamo una mancanza di volontà politica nell'investimento del trasporto pubblico su ferro. Altrimenti non si spiegherebbe perché si costruiscono sempre nuove strade, superstrade o autostrade; Pedemontana Veneta, Valdastico Sud e la futura Valdastico Nord sono solo alcuni esempi. Senza una reale e concreta progettazione del trasporto pubblico, rischiamo di trovarci con una nuova ferrovia sottoutilizzata, senza nuovi treni regionali e con un aumento di frecce rosse che soli pochi possono permettersi. Il problema dei lavoratori e degli studenti pendolari rimarrebbe invariato. Dall'altra parte ci sarebbero i disagi provocati dai cantieri, dalla costruzione di nuove infrastrutture in zone delicate della città e dai tanti espropri.
Siamo ancora in attesa delle analisi comparative dei vari progetti, tra cui anche l'opzione zero, che devono essere fatte da RFI. Appena sono disponibili, chiediamo che vengano subito rese pubbliche dall'Amministrazione per permettere alla città di confrontarsi. Da parte nostra, appena sapremo i risultati delle analisi comparative lanceremo un'assemblea pubblica nei quartieri per informare i cittadini e aprire un dibattito in città .
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