"Come una rosa", cortometraggio premiato che rende onore al personale sanitario dell'ospedale San Bortolo
Mercoledi 8 Novembre 2017 alle 17:09 | 0 commenti
Un cortometraggio toccante che raccontando una storia vera spiega le sfide e talvolta le contraddizioni con cui oggigiorno deve confrontarsi il personale sanitario. A girarlo, un gruppo di medici e infermieri dell'ULSS 8 Berica, gli stessi coinvolti nella vicenda raccontata, e con loro la paziente protagonista dell'episodio narrato, che deve la propria vita alla loro volontà di tentare tutto l'umanamente possibile pur di salvarla. È questo il significato del cortometraggio intitolato "Come una rosa", girato dall'Associazione Obiettivo Ippocrate e premiato nei giorni scorsi al prestigioso "Care Film Festival" di Monza, rassegna internazionale dedicata alle produzioni cinematografiche che hanno per tema il "prendersi cura".
In particolare, la pellicola vicentina si è aggiudicata il premio speciale della giuria di NurSind, destinato ad autori non professionisti del cinema, appartenenti al mondo sanitario, che hanno saputo raccontarsi e raccontare storie sul prendersi cura. E come motivazione del premio, la giuria ha indicato proprio "l'aver saputo comunicare e trasmettere emozioni, utilizzando un linguaggio non appartenente alla propria disciplina".
Forte di questo prestigioso riconoscimento, il cortometraggio vicentino sarà proposto a tutta la cittadinanza, in occasione della proiezione pubblica in programma venerdì 10 novembre alle 18.00, presso la Sala degli Stucchi a Palazzo Trissino. Alla proiezione, che sarà ad ingresso gratuito fino all'esaurimento dei posti, seguirà un dibattito con una serie di testimonianze di pazienti ed operatori sanitari. Una serata dedicata ai pazienti, ai curati anche se non guariti, ai coraggiosi oltre il probabile ed il possibile, ai felici anche se feriti.
Il tutto con il patrocinio di ULSS 8 Berica, Comune di Vicenza, Ordine dei Medici di Vicenza e Care Film Festival. E proprio il Direttore Generale dell'ULSS 8 Berica Giovanni Pavesi (al centro nella fcommenta così questa originale iniziativa: "Sicuramente questo cortometraggio ha il grande merito di riportare al centro dell'attenzione il valore della persona, e lancia un messaggio di grande sensibilità e rispetto nei confronti dell'impegno quotidiano degli operatori sanitari. Ogni giorno compiono dei piccoli grandi miracoli, non solo dal punto di vista medico-scientifico, ma anche umano, a volte assumendosi anche in prima persona dei rischi per il bene del paziente."
La vicenda
Il cortometraggio, girato dal regista Stefano Capovilla (nella foto il secondo da destra), che ne ha curato anche la sceneggiatura, in 12 minuti ripercorre la storia vera di una giovane mamma, Eliana, arrivata al pronto soccorso del S. Bortolo in condizioni disperate per una emorragia cerebrale che non lasciava speranze e che secondo le linee guida non avrebbe avuto indicazione ad alcun trattamento. Ma l'equipe di Neurochirurgia, andando oltre le linee guida, vista la giovane età , e assumendosi una grande responsabilità etica, professionale e legale, decideva di tentare comunque tutto quello che poteva essere umanamente possibile, anche se la speranza era un flebile lumicino. Dopo 4 ore di intervento, la paziente era fuori pericolo e dopo 24 giorni di rianimazione poteva iniziare la riabilitazione neurologica. Oggi quella terribile emorragia ha lasciato segni e cicatrici,nel corpo e soprattutto nell'anima, ma Eliana ha iniziato una nuova vita, circondata dall'amore dei propri cari, continuando a fare la mamma, la moglie e la figlia.
Come anticipato, tutti gli attori del video sono i reali protagonisti della vicenda, la mamma, la bambina, la nonna, gli amici, gli infermieri, i medici, tutti hanno accettato con entusiasmo di rivivere quei tragici eventi conclusisi in maniera quasi miracolosa. "Per tutti noi - sottolinea il dott. Gian Alberto Zambon, neurochirurgo che ha operato Eliana e segretario di Obiettivo Ippocrate - il messaggio da trasmettere è chiaro: bisogna credere, combattere, fidarsi, avere coraggio. Non bisogna essere timorosi, impauriti, sfiduciati, le cure devono andare oltre il tecnicismo scientifico, e sapere superare anche le linee guida, perché la complessità e l'unicità di ciascuno di noi non potranno mai essere descritti e contenuti da nessuna linea guida, pur rimanendo un prezioso ed irrinunciabile aiuto ed orientamento."
La protagonista di questa storia, nonché del cortometraggio, sarà presente alla proiezione di venerdì sera, insieme ad altri pazienti, per raccontare le loro storie, le loro sofferenze, i loro successi, le loro fatiche quotidiane, come si può essere amorevolmente curati pur non essendo completamente guariti.
L'associazione
L'Associazione Obiettivo Ippocrate è una realtà ormai nazionale nata a Vicenza meno di due anni fa: la sua fondazione risale infatti al 18 febbraio 2016, dopo la mobilitazione di oltre 500 medici dell'Ospedale San Bortolo di Vicenza che, nel dicembre 2015, aveva portato alla stesura di un documento, indirizzato a istituzioni locali, regionali e nazionali, inerente il corretto inquadramento della responsabilità professionale in campo sanitario e la necessità di un'adeguata copertura assicurativa a tutela dei medici e a garanzia dei pazienti.
Pochi giorni dopo la sua nascita, caso più che raro in Italia, l'Associazione è stata ufficialmente invitata in Audizione il 18 marzo 2016 dalla Commissione Consiliare "Servizi alla popolazione" del Comune di Vicenza e successivamente, il 22 marzo, in Audizione presso la Commissione Igiene Sanità del Senato sul tema "Responsabilità Professionale dell'esercente la professione sanitaria". È stata inoltre convocata altre 3 volte al Senato durante l'iter parlamentale dell'allora DdL Gelli, successivamente convertito in legge nazionale il 28 febbraio 2017.
Attualmente Obiettivo Ippocrate conta oltre 600 medici iscritti di tutte le specialità : ospedalieri, universitari, libero professionisti, medici e pediatri di base, etc. È presente in tutte le province del Veneto e ha iscritti in molte regioni d'Italia, mentre il sito internet dell'Associazione - www.obiettivoippocrate.it - conta ad oggi oltre 42.000 visualizzazioni; sono invece più di 16.000 i contatti su Linkedin e oltre 4.000 quelli su Facebook. A spiegare gli obiettivi dell'Associazione è il suo presidente, il dott. Massimiliano Zaramella (nella foto il secondo da sinistra), specialista in chirurgia vascolare presso l'ospedale S. Bortolo: "Vogliamo essere innanzitutto un punto di riferimento tra i medici, associati e non, e un interlocutore privilegiato tra i soggetti associati, le aziende ospedaliere, le istituzioni, le associazioni sindacali ed altri soggetti sia pubblici che privati. Tutto questo con l'obiettivo di contribuire a realizzare tutte le condizioni che possono garantire il libero, sereno e responsabile esercizio della professione medico chirurgica, nonché promuovere soluzioni alle problematiche degli operatori sanitari, in particolare per quanto riguarda la responsabilità professionale in campo medico e la relativa copertura assicurativa."
Proprio in questo ambito l'Associazione si è già mossa in modo concreto e oggi è un referente istituzionale per la Regione Veneto per la "Responsabilità professionale dell'esercente la professione sanitaria e relativa copertura assicurativa", nonché componente del tavolo tecnico della Regione per un progetto pilota volto alla creazione di un prodotto assicurativo innovativo per la tutela professionale delle professioni sanitarie del sistema sanitario regionale.
Parallelamente, l'Associazione ha promosso presso l'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato l'apertura di un fascicolo sulla libera concorrenza delle compagnie assicurative in ambito sanitario.
Inoltre, è stata e continua a essere promotrice di numerosi eventi in aziende sanitarie, incontri pubblici con la cittadinanza, eventi di sensibilizzazione, informazione e formazione e altre iniziative sulle tematiche attinenti la responsabilità professionale, il diritto alle cure, l'alleanza terapeutica, etc.
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