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Come il mondo ha risposto alla crisi

Di Redazione VicenzaPiù Sabato 21 Aprile 2012 alle 23:59 | 0 commenti

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L'Ilo e la Banca Mondiale esaminano le misure adottate contro la recessione economica. "E' necessario puntare sul lavoro, rafforzare le reti di sicurezza e ricucire il dialogo sociale". In una banca dati online tutte le misure prese dai governi

Da rassegna.it

Quali sono le politiche sul lavoro adottate dai paesi del mondo in risposta alla crisi economica e finanziaria? Può un'azione decisa di stimolo al lavoro risollevare l'economia mondiale stimolando l’occupazione, i redditi delle famiglie e la crescita economica, e riducendo la povertà?

E ancora, quali sono le strade da intraprendere per creare una sorta di "paracadute sociale" in caso di nuove crisi future?

Sono queste le domande che si sono poste l’Organizzazione Internazionale del lavoro (Ilo) e la Banca Mondiale. Le molte risposte elaborate sono tutte contenute in un nuovo rapporto congiunto intitolato Inventory of Policy Responses to the Financial and Economic Crisis (Inventario delle misure dei governi contro crisi economica e finanziaria), e una banca dati online.


Si tratta del primo inventario mondiale di questo tipo ed è stato realizzato su richiesta dei leader al G20 di Pittsburgh nel 2009. Il rapporto mostra come i governi di tutto il mondo abbiano puntato sul lavoro per risollevare la testa dalla recessione globale, mentre nella nuova banca dati è possibile trovare tutte le misure che i governi hanno attuato durante la fase più acuta della crisi finanziaria (2088-2010), e le implicazioni per l’elaborazione di politiche in risposta a future recessioni economiche.
Secondo Ilo e la Banca mondiale, nella maggior parte dei 55 paesi a basso e medio reddito e nei 22 paesi ad alto reddito esaminati, contrariamente alle precedenti crisi, gli interventi dei governi per mitigare le conseguenze della recessione sono stati considerevoli. Non solo la maggioranza dei paesi ha utilizzato politiche fiscali e monetarie espansive per stimolare l’economia, ma è anche intervenuta direttamente per proteggere o creare posti di lavoro, per salvaguardare le competenze, facilitare l’incontro tra domanda e offerta di lavoro, e per proteggere i redditi dei disoccupati e dei gruppi vulnerabili. In molti casi, il dialogo sociale è servito a orientare le risposte politiche. Questo è stato fondamentale, ad esempio, nell’attuazione di disposizioni per la condivisione del lavoro.

Ci sono differenze, tra paese e paese, però. Dal lato della domanda, i paesi ad alto reddito si sono concentrati nel facilitare l’accesso al credito, mentre i paesi a basso e medio reddito hanno favorito la creazione di posti di lavoro e incentivi all’assunzione. Dal lato dell’offerta, invece, le misure in materia di competenze e formazione sono state una priorità per tutti i paesi. Tuttavia, i paesi ad alto reddito avevano a disposizione maggiori risorse per sostenere i giovani durante la crisi.

Nel testo, poi, ci si interroga su quanto i paesi fossero preparati a rispondere alla crisi, specialmente quelli in via di sviluppo. Molti paesi, ad esempio, non disponevano di programmi sulla sicurezza sociale che potevano essere estesi durante la crisi. Inoltre, da un punto di vista generale, la copertura dei programmi di assicurazione sociale era piuttosto ridotta. Le politiche come l’aumento del livello e della durata dei sussidi di disoccupazione, per esempio, sono state utili, ma in alcuni casi, ne hanno potuto beneficiare solo i lavoratori del settore formale. Le politiche attive del mercato del lavoro come i servizi all’impiego, la formazione e i sussidi salariali, di solito sono stati utilizzati, ma ci sono molti esempi su come migliorarne l’elaborazione e l’attuazione. Infine, molti paesi non dispongono di indagini o dati che consentano di monitorare le conseguenze della crisi sui mercati del lavoro e sui lavoratori.

Ecco, dunque la necessità di una banca dati facilmente accessibile, grazie alla quale "i rappresentanti dei governi hanno ora accesso a dati e a informazioni sulle misure avviate da altri paesi. Questo consentirà di conoscere le migliori pratiche per creare posti di lavoro e per ridurre la povertà in caso di crisi”, ha dichiarato Tamar Manuelyan Atinc, vice Presidente per lo sviluppo umano della Banca Mondiale.

“L’Ilo e la Banca Mondiale hanno unito le loro forze per creare questo strumento al Patto Globale per l’occupazione”, ha invece affermato José Manuel Salazar-Xirinachs, Direttore esecutivo dell’Ilo. “I rappresentanti dei governi e i ricercatori di tutto il mondo potranno utilizzare questa banca dati per analizzare le politiche e trarre ulteriori lezioni che, dal momento che la crisi persiste, continuano tuttora ad avere la loro rilevanza”.

Il rapporto, infine, raccomanda ai governi di migliorare il coordinamento tra politiche macro e settorialie di estendere la copertura dell’assicurazione sociale a tutti i lavoratori. Seconod Ilo e Banca Mondiale, poi, è necessario integrare e rafforzare le reti di sicurezza, ripensare i piani relativi alle politiche attive del mercato del lavoro, investire nei sistemi di informazione sul mercato del lavoro e promuovere il dialogo sociale.

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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