Restituzione incentivi Aim. Colla: "Paghi chi è responsabile". Rossi: "non serve cercare colpe"
Lunedi 27 Agosto 2012 alle 20:08 | 0 commenti
"Stiamo consultando i nostri legali per valutare la possibilità e l'opportunità di un ulteriore ricorso, certo è che questa è una vicenda del passato da cui Aim non ha tratto alcun beneficio": commenta così l'amministratore unico di Aim Paolo Colla il respingimento da parte del Tar dei ricorsi che la società di multiservizi da lui diretta aveva presentato.
Al centro della questione un sostanzioso incentivo statale di 5,5 milioni di euro che, fra il 1998 e il 2004, era finito nelle casse di Assocogen, compartecipata da Aim al 33% e poi fallita. La Cassa conguaglio per il settore elettrico aveva chiamato in causa Aim per la restituzione di quei contributi perché Assocogen aveva un rendimento energetico troppo basso per averne avuto diritto. Aim ha fatto quindi ricorso al Tar, che però non le ha dato ragione: ora la società deve versare un importo che, per vari conguagli, ammonta oggi a 4 milioni di euro. "A questo punto" continua l'amministratore unico di Aim, "due sono le azioni da intraprendere: la prima è il ricorso al Consiglio di Stato, la seconda è la ricerca delle responsabilità , visto che Aim non è il soggetto che ha tratto dei vantaggi."
Presidente dell'Aim all'epoca (dal 2002) era Giuseppe Rossi, che si dichiara non a conoscenza dei dettagli della vicenda, appresa dai quotidiani. "Non ero nel consiglio di amministrazione di Assocogen, quindi non ho seguito la cosa e non conosco bene i termini della questione", ha detto. "La mia opinione personale è che ci sia stato un errore di entrambe le parti, ma soprattutto di chi ha erogato finanziamenti non dovuti. Se Assocogen ha fatto dei calcoli e questi sono stati accettati da chi ha dato i contributi, mi sembra difficile attribuire l'errore alla società , nonostante il fallimento. I contributi non dovuti vanno restituiti, ma credo sia inutile andare a cercare delle colpe".
Con il bilancio del 2011 la società ha finito di accantonare la somma richiesta, quindi la cosa non avrà comunque delle conseguenze a livello finanziario. "Ma" afferma Paolo Colla "è giusto che chi ha delle responsabilità paghi."
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