Coldiretti: acqua e territorio da salvaguardare, 2 kg di carte per un litro di vino
Venerdi 20 Marzo 2015 alle 15:24 | 0 commenti
Riceviamo da Coldiretti Vicenza due note sui temi ambientali e pubblichiamo
“Un tempo esisteva il guardiano delle acque. Oggi, con la grande edificazione esistente, dobbiamo fare i conti con una superficie sempre meno capace di drenare l’acqua, quindi il ruolo dei Consorzi di bonifica diventa determinante per la manutenzione dei canali, la ricarica delle falde e la tutela ambientaleâ€.
Con queste parole il presidente del Consorzio di bonifica Alta Pianura Veneta, Silvio Parise, è intervenuto ieri sera a Lonigo, in occasione del convegno “Acqua e territorio, beni da salvaguardareâ€, che ha visto sul tavolo dei relatori anche Gianfranco Battistello, direttore Consorzio di bonifica Alta Pianura Veneta e Francesco Vincenzi, presidente Associazione nazionale delle bonifiche delle irrigazioni e dei miglioramenti fondiari, moderati dal direttore di Coldiretti Vicenza, Giovanni Pasquali e con le conclusioni del presidente provinciale di Coldiretti Vicenza, Martino Cerantola. Chiaro il quadro presentato dal direttore del Consorzio: “il rapporto dello scarico d’acqua tra area edificata ed agricola è di uno a 15. Ciò fa capire quanto importanti siano i bacini di contenimento. Gli ultimi bacini realizzati o in fase di ultimazione sono quelli di Caldogno (3,8 milioni di metri cubi), Trissino (2,5 milioni di metri cubi) ed altri di minori dimensioni, tra cui Brendola e San Germano dei berici, vere e proprie aree attrezzate a servizio della comunità . Negli ultimi cinque anni sono stati conclusi interventi di bonifica per 23 milioni di euro e sono in via di ultimazione altri lavori per 24 milioni di euro. Tra le opere più ambiziose nella zona di Lonigo, un importante intervento per l’irrigazione collinare di Lonigo – Sarego – Alonte, per la quale si attendono fondi regionaliâ€. Acqua, dunque, intesa come grande risorsa per il territorio, l’ambiente ed il mondo agricolo. “Nessuno vuole vivere in un territorio a rischio idrico e, soprattutto – sottolinea il presidente Francesco Vincenzi – nessuno decide di investirci, perciò deve stare a cuore a tutti questo importante aspetto. Abbiamo chiesto al governo di disporre maggiori finanziamenti a favore delle opere di bonifica ed al Parlamento di emanare una legge sul chiaro utilizzo del suolo agricolo, fino ad oggi sottratto in modo non etico dalle costruzioniâ€. Ed il presidente Martino Cerantola aggiunge: “i consorzi di bonifica servono anche a fare grande la nostra agricoltura ed i nostri prodotti, attorno ai quali c’è un volano di turismo enogastronomico e commercio non trascurabili. Mondo economico, politico ed istituzioni, quindi, devono prendere atto di questa esigenza e collaborare con serietà ed azioni concreteâ€. Consorzi, non carrozzoni. “I Consorzi di bonifica hanno recepito e fatto propri i principi della spending review – conclude il presidente Francesco Vincenzi - riducendo al minimo la propria struttura politica. Un segno di rispetto verso i cittadini, ma che oggi ci mette in seria difficoltà se le istituzioni e la politica non rispondono adeguatamenteâ€.
Quattromila pagine di norme. E cento giornate perse ogni anno per stare dietro alle “carteâ€, compilando più di 70 pratiche dal vigneto alla bottiglia. Sono i tempi della burocrazia inutile che grava in particolare sulle imprese vitivinicole, ma che fa aumentare i costi ed i tempi di produzione per tutte le imprese agricole. “È il ritratto, triste ma reale, che si prospetta davanti a noi a pochi giorni dal Vinitaly – spiega il presidente provinciale di Coldiretti Vicenza, Martino Cerantola – e questo è preoccupante, sebbene il ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina abbia annunciato di voler procedere alla dematerializzazione dei registri di carico e scarico nel settore vitivinicolo, che porterà all'eliminazione di circa 65 mila registri cartacei, semplificando la vita di migliaia di aziende. Ricordiamo che il nostro Paese è l'unico al mondo che può contare sulla leadership europea nell'offerta di prodotti tipici, con ben 229 denominazioni di origine riconosciute a livello comunitario e 4606 specialità tradizionali censite dalle regioni, mentre sono 505 i vini a denominazione di origine controllata, controllata e garantita e ad indicazione geografica tipica (331 vini Doc, 59 Docg e 119 Igt)â€. Dati importanti, supportati dalla presenza veneta di ben 18 Strade dei vini riconosciute dalla Regione. E domenica prossima al Vinitaly Coldiretti sarà presente al Centro Servizi Arena, nel corridoio tra i padiglioni 6 e 7, con un’anteprima dei prodotti protagonisti all’Expo e della prima analisi completa sui numeri del vino made in Italy nel tempo della crisi. “Dal più antico vino del mondo a quello dell’Odissea, dal vino dei Celti ai Templari, fino ai Borboni – prosegue Coldiretti – la riscoperta della storia sembra essere la principale leva di innovazione su cui puntano i produttori italiani per catturare i consumatori italiani e stranieri all’Expo, ma molti altri sono gli esempi di creatività in termini di confezioni, tecniche utilizzate e caratteristiche qualitative del vino alla quale Coldiretti ha voluto dedicare una speciale esposizione che conferma grande dinamicità nel settore come l’arrivo del vino poliglotta in 42 lingue del mondo: dallo swahili al persiano, dal tigrino al russo, fino al giapponese e all'arabo per farsi conoscere da tutti i visitatori dell’Esposizione Universaleâ€. La prima analisi con i numeri del vino Made in Italy nel 2014, sui mercati nazionale ed estero, con l’impatto economico ed occupazionale, sarà al centro dell’appuntamento alla presenza del presidente nazionale della Coldiretti Roberto Moncalvo. Nel pomeriggio di domenica 22 marzo alle 15 nella Sala Vivaldi si terrà l’incontro "I territori viticoli italiani ad Expo - la semplificazione come strumento competitivo verso i mercati" con un focus sulle prospettive di crescita del mercato globale, le nuove direttrici di sviluppo strategico (territori, vitigni, sostenibilità , brand aziendali, e-commerce, ecc…) con la presenza tra gli altri del Ministro per le Politiche agricole Maurizio Martina. Le conclusioni di Roberto Moncalvo, presidente nazionale Coldiretti.
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