Classificazione rifiuti, regna l'incertezza
Martedi 15 Febbraio 2011 alle 12:13 | 0 commenti
Associazione Gestori Rifiuti -  Una nota dell'ARPAV crea scompiglio e preoccupazione. Coinvolto anche il Ministero dell'Ambiente.
Una recente nota dell'ARPAV sta creando scompiglio e preoccupazione tra molti operatori economici. E come in un sistema di scatole cinesi l'Agenzia chiama in causa la Regione Veneto la quale, a sua volta, chiede lumi al Ministero. Questa la questione: alcuni rifiuti, ovvero i "rifiuti caratterizzati da pH estremi" (ad esempio ceneri o fanghi) che finora sono stati considerati come non pericolosi, tutto d'un tratto devono essere gestiti come pericolosi.
Impianti che fino a qualche giorno fa potevano accettare questi rifiuti, ora non lo possono più fare, e le Province, competenti in materia, si trovano costrette a procedere con la revoca delle autorizzazioni in precedenza rilasciate.
Il fatto singolare è che la riclassificazione non è dipesa da un mutamento della normativa, che sul punto resta comunque equivoca e lacunosa, ma da una nota dell'ARPAV che, benché non vincolante, è stata seguita scrupolosamente dalle Autorità pubbliche. La nota applica norme elaborate per il settore "articoli e prodotti per il mercato" ad un settore completamente diverso, qual è quello dei rifiuti.
Alla confusione data dalla nota va aggiunto il rischio concreto dell'avvio di numerosi procedimenti penali a carico di soggetti che hanno correttamente e in buona fede sempre gestito come non pericolosi questi rifiuti.
"Questo cambiamento brusco e repentino" ha sottolineato il Presidente del Consiglio Nazionale dei Chimici, prof. Armando Zingales "è basato su valutazioni tecniche opinabili".
Con un'iniziativa congiunta il Consiglio Nazionale dei Chimici insieme con l'Associazione Gestori Rifiuti (AGR), l'Associazione Tecnamb e la Federazione degli Ordini dei Chimici del Veneto, hanno inviato una lettera all'Assessore regionale alla Programmazione per la salvaguardia ambientale Maurizio Conte per segnalare la gravità della problematica e per chiedere un incontro urgente per discutere sulla questione. Anche in vista dell'incontro tecnico richiesto dalla stessa Regione al Ministero dell'Ambiente, nel corso del quale si dovrà trovare una soluzione valida a livello nazionale.
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