Città metropolitana Vivro, Toniolo: Variati svende Vicenza per le regionali 2015
Venerdi 13 Dicembre 2013 alle 17:54 | 0 commenti
Costantino Toniolo, consigliere regionale NCD - "Non condivido l'idea dei sindaci di Vicenza, Verona e Rovigo di realizzare una città metropolitana dell'ovest del Veneto. Non ha senso eliminare le provincie e poi ricostruire una superprovincia. Le spese le dobbiamo tagliare, non moltiplicare!" Lo afferma Costantino Toniolo, presidente della Commissione Affari istituzionali e bilancio del Consiglio regionale del Veneto, dopo aver letto le "dichiarazioni d'amore" tra Tosi e Variati uscite sui media in questi giorni.Â
"La città metropolitana non è altro che la Provincia che abbiamo deciso di eliminare, ma che riemerge sotto altre spoglie come l'araba fenice", prosegue Toniolo. "Solo che la Provincia era abbastanza vicina al cittadino, la città metropolitana, la sede istituzionale e le sue funzioni rischiano di essere più lontane dal cittadino. Dall'altro lato questo nuovo ente non farà altro che aumentare le spese di funzioni regolatorie (trasporti, ecc.) che un'economia di scala regionale ridurrebbe e consentirebbe di regolare meglio (basti pensare alla gestione delle strade, già di fatto regionale, o al trasporto pubblico locale)".Â
"E tutto ciò rischia anche di portare ulteriore frammentazione sulle funzioni di un'area così vasta: significa moltiplicare ulteriormente i centri di spesa e quelli decisionali: vogliamo dividere il Veneto in due sottoregioni ed una provincia autonoma?"
Toniolo sottolinea come non vi siano studi che dimostrano l'utilità di un'aggregazione di questo tipo. "Gli studi che abbiamo visto", spiega Toniolo, "ci dicono che i rapporti economici e sociali non corrono affatto nell'ambito della Vivrò o della Patreve, che costituirebbero delle sovrastrutture non corrispondenti alle realtà sociali sottostanti".Â
Semmai Toniolo sottolinea come i comuni dell'area Pedemontana che vanno da Schio a Conegliano, passando per Santorso, Thiene, Bassano, Marostica, Asolo, Montebelluna e Vittorio Veneto, abbiano maggiori affinità tra di loro: "i comuni dell'Altovicentino cosa hanno da spartire con il Polesine o col Basso Veronese: sono realtà molto diverse a partire proprio dal punto di vista economico per giungere a quello antropologico culturale: la campagna vicentina e quella trevigiana sono storicamente terre di mezzadria, mentre il Basso Polesine e il Basso Veronese di bracciantato agricolo! Tanto è vero che l'area Pedemontana di Vicenza e Treviso è quella che negli ultimi 40 anni è cresciuta di più sia dal punto di vista demografico sia economico con il boom delle PMI e dei distretti".
"Mettere in piedi una realtà che risponde solo a logiche di lobby politica e non alle esigenze del territorio", conclude Toniolo, "significa aggiungere un elemento negativo ad una crisi che già ha eroso abbastanza risorse ai nostri territori. Ho come l'impressione che Variati stia per svendere Vicenza e il Vicentino a Tosi per averne un vantaggio politico finalizzato alle regionali dell'anno prossimo!"
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