Cisl: più tutele per i nostri lavoratori alla Ederle
Lunedi 12 Luglio 2010 alle 00:53 | 0 commenti
Cisl Vicenza - Oggi, lunedì 12, luglio Fisascat Cisl e Uiltucs manifesteranno davanti alla base americana di Vicenza
Oggi, lunedì 12 luglio, alle 17, davanti alla caserma Ederle di Vicenza in Viale della Pace si svolgerà una manifestazione di protesta dei dipendenti civili italiani della base Usa (la seguiremo con servizi e video, n.d.r.).
La manifestazione, organizzata da Fisascat Cisl e Uiltucs, fa seguito a due scioperi nazionali che hanno coinvolto le cinque basi statunitensi presenti in Italia: Vicenza, Livorno, Aviano, Napoli e Sigonella. Il primo si è svolto il 7 luglio scorso, mentre il secondo si svolgerà il 14 luglio. Â
I motivi dello sciopero sono i 92 tagli al personale civile italiano (nella foto del Consolato Usa a Milano studenti vicentini in visita alla caserma nel ... lontano 2007, n.d.r.) effettuati a Napoli e Sigonella, e la mancata apertura della trattativa per il rinnovo del contratto nazionale, scaduto a dicembre 2008, del personale civile non statunitense delle forze armate Usa presenti in Italia.
«La manifestazione del 12 luglio - sottolinea Enrico De Peron, segretario Fisascat-Cisl di Vicenza - vuole portare all'attenzione della città e del comando americano i problemi che riguardano i dipendenti italiani delle basi statunitensi presenti sul territorio nazionale, sottolineando alcuni aspetti locali».
La prima questione è quella della smart-card, ovvero di una carta di riconoscimento basata su dati biomedici che consente di entrare nel sistema informatico statunitense e di eseguire le procedure burocratiche. Non è ancora stato raggiunto un accordo (come invece è avvenuto in Germania) sul trattamento dei dati sensibili e la loro distruzione al termine del rapporto di lavoro. «Abbiamo chiesto al prefetto di Vicenza - continua De Peron - di esortare il garante della privacy a sbloccare il problema, che non permette ai dipendenti di svolgere appieno le loro mansioni».
La seconda questione è quella del "nulla osta sicurezza". «Secondo gli americani - spiega Enrico De Peron - sono sempre di più le posizioni lavorative che lo richiedono, impedendo agli italiani la presentazione delle domande per accedervi, ma lasciando porte aperte agli statunitensi. Chiediamo che vengano fissate delle regole precise per il "nulla osta" e che il governo italiano si impegni per farlo ottenere ai dipendenti civili delle basi e perchè venga accettato dagli Usa».
Alla base della protesta c'è, infine, l'ex legge 98, che il ministro della funzione pubblica Renato Brunetta ha minacciato di togliere. «La legge - conclude De Peron - prevede che in caso di tagli di personale nelle basi americane, i dipendenti vengano assorbiti dallo Stato perché privi di ammortizzatori sociali. È necessario scongiurare l'abolizione della legge o quantomeno creare adeguati ammortizzatori sociali per questa categoria di lavoratori».
Questi gli argomenti alla base dello sciopero nazionale del 7 luglio, culminato con una manifestazione a Napoli, che verranno ripresi in quello del 14 luglio, che si concluderà con una manifestazione a Roma davanti a Montecitorio. I dipendenti civili non statunitensi nelle basi americane in Italia sono circa 750 a Vicenza, 500 a Livorno, 800 ad Aviano, 900 a Napoli e 1200 a Sigonella.
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