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Categorie: Fisco
Cisl: la chiusura delle Entrate di Arzignano avrà effetti su Vicenza
Mercoledi 16 Gennaio 2013 alle 18:08 | 0 commenti
«C'è il rischio concreto che la smobilitazione degli uffici delle Entrate di Arzignano possa ingolfare il lavoro a Vicenza. E così saranno danneggiati gli utenti sia nella città del Grifo che nel capoluogo. Sinceramente trovo assurdo questo provvedimento».
Non sa raccapezzarsi Ruggero Bellotto, responsabile della funzione pubblica della Cisl berica. E tant'è che quando ieri le agenzie hanno battuto i lanci relativi al riordino di alcuni uffici del fisco su tutto il territorio nazionale lo sconcerto è stato generalizzato. Almeno dal mondo sindacale. Da più parti, Cgil e Cisl incluse, si è fatto riferimento tra le altre al venire meno di un presidio contro l'evasione fiscale. Arzignano proprio per l'affaire concia era assurta alle cronache nazionali.
«Ad ogni buon conto - spiega il sindacalista - facciamo una gran fatica a capire dove voglia andare a parare la direzione centrale delle Entrate». Sullo sfondo infatti si staglia una prima questione. I dipendenti infatti, ad Arzignano sono una quindicina, ovviamente non saranno licenziati, ma saranno dislocati presso la sede del capoluogo di provincia. Il che vale per tutte le sedi chiuse, tutte nel Nord Italia. Rimane da capire se per gli uffici che saranno «spenti» lo Stato sia in affitto o se sia proprietario degli stabili. Nel primo caso un possibile risparmio per le pigioni «quantomeno astrattamente» ha una sua ratio. Diverso invece se si appurasse che gli stabili sono di proprietà dell'ente pubblico. Dove è il risparmio? Così si chiedono i rappresentanti dei lavoratori. Non si può ancora parlare dello spettro di una speculazione edilizia ma i timori rimangono.
La questione però ha una valenza prettamente politica. Gli accorpamenti denunciati dai sindacati non sono che il frutto delle disposizioni delle legge bis sulla revisione della spesa, la cosiddetta “Spending review2â€, che è stata votata nell'agosto 2012 a larga maggioranza e in modo trasversale a molti schieramenti. Nel mondo sindacale questa circostanza è stata immediatamente percepita, anche e non senza imbarazzi, da quegli ambienti vicini ai partiti che hanno sostenuto il governo tecnico. Rimane poi una questione che sta mandando in fibrillazione la politica. Al sud, almeno stando alla circolare emanata dalle Entrate, non sarà chiusa una sola sede. Poiché di fatto ai comuni viene chiesto di sobbarcarsi parte dell'onere aprendo uffici di supporto, il sospetto della sperequazione Nord-Sud si è infiltrato tra i lavoratori che non avrebbero gradito la differenza di trattamento. Anche in seno alla stessa provincia giacché Valdagno, tanto per fare un nome, rimane lì dov'è. Frattanto ad Arzignano il consigliere di minoranza Stefano Frighetto lamenta una certa indifferenza da parte della giunta di centrodestra e annuncia una serie di interrogazioni urgenti.
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