Cis, la procura di Vicenza apre un fascicolo. Visitati dai carabinieri gli uffici della provincia
Sabato 2 Ottobre 2010 alle 16:06 | 0 commenti
La magistratura berica ha aperto un fascicolo esplorativo sul caso Cis, il maxi centro merci previsto a Montebello. I carabinieri del presidio di polizia giudiziaria presso la procura della repubblica infatti da alcuni giorni stanno acquisendo documenti di varia natura nelle sedi della provincia.
Lo rivela Il Giornale di Vicenza di oggi il quale con un servizio a pagina 19 (foto) spiega che i militari stanno analizzando anche le varianti urbanistiche che gli enti locali hanno concesso affinché l'area interessata possa ospitare anche grandi insediamenti commerciali. Una parte della variante peraltro è attualmente ferma in regione alla quale spetta il nulla osta definitivo.
La vicenda
L'affaire Cis è una querelle amministrativa che ormai si protrae da un quindicennio. In passato il cambio di destinazione d'uso per un lotto di 500.000 metri quadri, di cui una metà è in mano a privati, era stato bollato come una mera speculazione edilizia portata avanti sotto l'ombrello di Cis spa, una società di diritto privato a prevalente capitale pubblico. Almeno questi sono i giudizi maturati da alcuni ex esponenti del Carroccio e dei Verdi durante la precedente consiliatura in seno al comune di Vicenza (che figura tra gli azionisti assieme, fra gli altri, a provincia, camera di commercio, Autostrada Brescia Padova e BpVi).
Lo scontro politico
E nella querelle politica che accompagna l'iter tormentato del progetto (inizialmente erano previsti interventi per decine di milioni di euro) c'è pure il senatore del Carroccio Alberto Filippi. Una società della sua famiglia, proprietà di metà della superficie di piano, è stata infatti accusata da esponenti di destra, sinistra e da Il giornale di Vicenza di avere beneficiato, almeno sul piano teorico, di un cambio di destinazione d'uso che potrebbe significare per la stessa famiglia Filippi un plusvalore di diversi milioni di euro. Una ipotesi seccamente smentita dal diretto interessato; il quale peraltro sostiene da sempre di avere acquisito l'area per trasferirvi la logistica dell'azienda di famiglia (Unichimica srl), prima che tale trasferimento, sostiene sempre il senatore, venisse accantonato dalla sua famiglia grazie alla moral suasion della giunta municipale di Montebello. La quale giudicava infatti poco favorevolmente un eventuale insediamento nel territorio comunale di una struttura ad alto rischio ambientale.
Gli esposti
Ad ogni modo coloro che si oppongono all'iter amministrativo sino ad oggi seguito non sono rimasti fermi. L'Ascom ha formalmente chiesto alla regione di bloccare il progetto temendo un eccesso di superfici dedicate alla grande distribuzione. La Federazione della Sinistra a fine maggio aveva sollecitato un intervento della giunta regionale con una interrogazione scritta. A giugno l'ex consigliere del Carroccio Franca Equizi (abbandonato il partito oggi è attivista in un gruppo di difesa civica) aveva persino inoltrato alla Guardia di Finanza un corposo esposto nel quale si chiedeva all'autorità preposta di vagliare tutta una serie di circostanze anche sotto il profilo penale. Oggi il GdV ha dato la notizia dell'inizio degli accertamenti da parte della magistratura. Da quanto scrive il quotidiano vicentino risulterebbe, il condizionale è d'obbligo, che al momento il fascicolo riguarda atti non contenenti notizia di reato.
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