Cipe, fondo sviluppo. Fracasso: il Veneto può cambiare marcia
Venerdi 20 Gennaio 2012 alle 20:15 | 0 commenti
Stefano Fracasso, Partito Democratico - Il consigliere regionale del PD chiede al Presidente Zaia di illustrare gli indirizzi strategici e lancia delle proposte. "I 513 milioni di euro assegnati dalla delibera Cipe al Veneto sono una manna dal cielo. La Regione ora deve cambiare marcia e cominciare a correre. Ci sono questioni, come il servizio ferroviario regionale, il piano energetico regionale e ancora le infrastrutture contro il rischio idreo-geologico che non possono aspettare oltre".
Commenta così Stefano Fracasso, consigliere regionale del PD, l'assegnazione di oltre mezzo miliardo di euro al Veneto da parte del CIPE all'interno del quadro del fondo di coesione e sviluppo (ex Fas) nel riparto 2007-2013.
"Leggendo i dati della delibera CIPE - commenta Fracasso - c'è un fatto che balza subito agli occhi. Si tratta di fondi comunitari e si percepisce chiaramente che è ancora una volta l'Europa a suggerirci la strada. Quella stessa Europa che la Lega vorrebbe abbandonare. Dai 5 assi del fondo di coesione emergono delle linee chiare per lo sviluppo, che noi del PD ripetiamo da tempo".
"Sto pensando - commenta Fracasso - all'SFMR dove potremo finalmente recuperare il ritardo accumulato. I 182 milioni di stanziamenti per la mobilità nel fondo di coesione ci ricordano che la metropolitana di superficie è la vera sfida della mobilità per il Veneto, l'unico modo per contrastare la grave situazione di inquinamento atmosferico di queste settimane. Ma penso anche alle energie rinnovabili e all'efficienza energetica, che grazie agli stanziamenti potranno rivelarsi un buon volano per le imprese e per l'occupazione. La Regione - precisa Fracasso - ha un compito preciso in materia: è tempo di produrre il Piano Energetico Regionale per dare indirizzi e regole chiare in materia. Il quadro dei finanziamenti riporta ancora due voci importantissime: la difesa del suolo, che ci ricorda l'esigenza di passare dalla fase dell'emergenza a quella della programmazione se vogliamo evitare il ripetersi di quanto accaduto durante l'alluvione del 2010, e i beni culturali, che ad oggi sono terribilmente sotto finanziati proprio mentre il Veneto si candida a capitale europea della cultura. Questi soldi - conclude Fracasso - devono essere uno stimolo. Adesso tocca alla politica regionale: il nuovo statuto e il regolamento permettono scelte in tempi certi. Su questi temi il Consiglio aspetta gli indirizzi strategici della Giunta".
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