Quotidiano | Categorie: Immigrazione, Diritti umani

Cie a Campalto: Caritas e Migrantes del Veneto contrari

Di Redazione VicenzaPiù Giovedi 17 Febbraio 2011 alle 04:12 | 0 commenti

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Caritas, Migrantes - "I Centri di Identificazione ed Espulsione hanno una dimensione mentale di tipo carcerario e si collocano al di fuori dello spirito e della lettera della Costituzione; si usino le risorse per costruire percorsi di integrazione".

L'11 febbraio, il Ministro degli interni, Roberto Maroni, presente a Venezia per un incontro in Prefettura ha annunciato, che in provincia di Venezia sorgerà un Cie (Centro di Identificazione ed Espulsione), precisamente nell'area destinata per la costruzione del nuovo carcere, in zona Campalto.

Le Caritas del Veneto con i Direttori diocesani degli Uffici Migrantes esprimono la propria contrarietà all'iniziativa del Ministro, non soltanto per l'individuazione del territorio, ma per la denuncia che da anni fanno sui Cie che hanno una dimensione trattamentale di tipo carcerario, con tutte le restrizioni alle libertà personali, e quindi non di luoghi per l'identificazione delle persone, soggetti questi che vengono da esperienze diverse: clandestini, stranieri irregolari, stranieri provenienti dalla criminalità organizzata o gente semplice.
I Direttori delle Caritas diocesane del Veneto con i Responsabili degli uffici diocesani Migrantes, pur riconoscendo il diritto-dovere da parte delle istituzioni statuali di identificare in modo adeguato le persone presenti nel territorio nazionale, ritengono che il Cie, come strutturato, si collochi al di fuori dello spirito e della lettera della Carta Costituzionale (cfr. art. 3 comma 1), per la forma di eccessiva coercizione che viene esercitata nei confronti di persone e questo senza alcuna distinzione.
Nella logica della fede, poi, ogni individuo è portatore del volto di Dio e va rispettato e tutelato nei suoi diritti fondamentali, specialmente chi sta cercando uno spazio di vita dignitosa, ma anche per chi può aver sbagliato e giustamente ne subisce le conseguenze.
L'auspicio è che accanto al superamento dei Centri Identificazione ed Espulsione e quindi il loro non moltiplicarsi, si sappia, a partire dal primato della persona, usare le risorse, oggi così scarse, per costruire percorsi di integrazione, modelli di accoglienza, tutela dei diritti di tutti a partire dai più deboli, dando credito ad una Regione, come la nostra, che ha saputo fare dell'integrazione un modello per il Paese.
Si propone di aprire un tavolo di confronto tra i diversi soggetti istituzionali, del privato sociale ed ecclesiali che operano nell'ambito dell'immigrazione per poter individuare dei percorsi condivisi. Le Caritas con Migrantes, su un modello diverso, potranno partecipare in questi Centri di Identificazione attraverso l'animazione, proponendo delle attività culturali o ricreative, avere la presenza di mediatori culturali e attivare segni di prossimità con le comunità adiacenti ai centri.
I Direttori delle Caritas diocesane del Veneto
I Direttori degli Uffici Migrantes del Veneto


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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