Valli del Pasubio, operazione antiusura: tolleranza zero per gli sciacalli della crisi
Lunedi 5 Settembre 2011 alle 19:29 | 0 commenti
Roberto Ciambetti, Regione Veneto - "Nessuna tolleranza verso gli sciacalli della crisi: l'usura distrugge il tessuto economico, mette a repentaglio aziende, famiglie e distrugge la vita di chi ne è vittima; è un cancro, una malattia mortale che va estirpata. Dobbiamo dimostrare alle vittime dell'usura che le Istituzioni sono al loro fianco e che non devono temere nulla, anzi, se denunciano i loro aguzzini (Florio Zambon, 72 anni, residente a Torri di Quartesolo, n.d.r.)". Parole decise dell'assessore regionale al Bilancio Roberto Ciambetti che si complimenta "innanzitutto con gli uomini della stazione dei Carabinieri di Valli del Pasubio e il Comando di Schio - ha detto Ciambetti - che come nella tradizione dell'Arma sono stati al fianco di un cittadino vittima di un reato ancor più odioso perché perpetrato ai danni di chi si trova in estrema difficoltà ."
"Mi auguro - ha continuato l'assessore regionale - che la Giustizia e il Magistrato giudicante possano esprimersi in maniera esemplare, severa e in tempi rapidi, senza attenuanti". L'assessore regionale segue da tempo le problematiche relative a questo reato e a suo tempo fu tra i sostenitori della normativa nazionale che prevede la sospensione delle azioni esecutive, pignoramenti o sfratti, nei confronti delle vittime dell'usura. "I dati statistici, verso questo reato, non sempre sono attendibili e non è facile monitorare il territorio; l'usura è un reato che difficilmente si denuncia ed esso matura spesso in situazioni insospettabili. Rammento come la Lega Nord-Liga Veneta, ancora a metà degli anni Novanta, avesse attivato un telefono verde anti-usura che garantiva l'anonimato a chi denunciava lo strozzinaggio o il racket e iniziative analoghe furono prese anche da associazioni di categoria, molto sensibili a questo tema, che, come dicevo è devastante. Purtroppo in questi anni di crisi difficile, l'impossibilità di accesso al credito bancario, la rarefazione dei prestiti, ma anche il boom delle carte revolving, l'aumento dei giochi d'azzardo legalizzati, le difficoltà che incontrano tante famiglie ad arrivare alla fine del mese, costituiscono un humus drammatico per lo sviluppo dell'usura anche in una terra, il Veneto, dove il fenomeno è contenuto rispetto ad altre realtà italiane. Come è stato messo in luce di recente - continua Ciambetti - anche un incidente fortuito, una malattia, per non parlare della perdita del posto di lavoro possono spianare la strada a persone senza scrupolo, senza morale e prive di ogni etica, che vanno condannate ed emarginate dal civile consesso. Per questo ritengo che sia necessario non solo inasprire le sanzioni, quanto giungere a sentenze passate in giudicato in tempi brevi, facendo scontare fino in fondo le pene, senza sconti, senza attenuanti, senza tolleranza di alcun genere. Ma ciò non basta: assieme alle associazioni di categoria bisogna attivare iniziative di informazione ai cittadini, sostenere le attività anti-racket e anti strozzinaggio, garantendo appunto il massimo appoggio, la massima discrezione, alle vittime. Le stesse banche devono comprendere che hanno una funzione sociale da svolgere, cosa che mi pare troppi Istituti hanno dimenticato. C'è un fondo di solidarietà nazionale, dedicato appunto alle vittime dell'usura e ciò che conta è la denuncia all'autorità competente o alle Forze dell'Ordine: il caso di Valli del Pasubio - ha concluso Ciambetti - con i carabinieri guidati dal luogotenente Nazzareno Passeri è emblematico e mi auguro esso possa diventare un punto di riferimento per chi oggi è doppiamente vittima, vittima della crisi economica, vittima di una attività abietta e infame"
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