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Ciambetti: siamo tutti Artur Mas e Joanna Ortega

Di Redazione VicenzaPiù Giovedi 1 Ottobre 2015 alle 21:42 | 0 commenti

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Riceviamo da Roberto Ciambetti e pubblichiamo

Lluís Companys i Jover fu presidente della Catalunya dal 1934 e durante la Guerra Civile. Avvocato e leader della Esquerra Republicana de Catalunya, ERC, partito della Sinistra indipendentista catalana, esiliato a Parigi fu arresato dalla Gestapo e consegnato ai miliziani di Franco.

Dopo cinque settimane di isolamento, torture, pestaggi, umiliazioni anche da parte di figure di primo piano del regime franchista, un processo farsa durato un’ora lo condannò a morte. Companys fu fucilato nel Castello di Montjuïc a Barcellona alle 6.30 del 15 ottobre 1940: rifiutò la benda sugli occhi e sfidò il plotone di esecuzione della Guardia Civile al grido “Per Catalunya”. Furono le sue ultime parole. 

Lluís Companys i Jover  fu il primo, e ancor oggi unico, presidente di una istituzione democratica liberamente eletto dal popolo ad essere stato mandato a morte e fucilato: la sua vicenda unita a quella altrettanto dolorosa di Garcia Lorca, è emblematica della stupidità e della violenza che colpì ferocemente il non solo il popolo catalano, ma tutti gli spagnoli e i democratici europei. La banalità del male, come avrebbe detto Hannah Arendt, purtroppo sembra ancor oggi informare parte della classe dirigente chiaramente centralista e accentratrice di Madrid, che purtroppo ha numerosi estimatori ed epigoni italiani le cui mire caudillistiche non mancano di manifestarsi ad ogni pie’ sospinto.

Artur Mas ancora nel marzo del 2010 chiese che quella sentenza infame di condanna del tribunale farsa fosse annullata per riabilitare anche da un punto di vista formale la memoria del presidente catalano ingiustamente e barbaramente assassinato. Madrid non s’è mossa: la riabilitazione di Lluís Companys i Jover stabilirebbe la continuità dell’attuale Generalitad come massima istituzione democratica catalana.

E’ un chiaro gesto di sfida e di irrisione la scelta del Tribunale spagnolo di chiamare in causa con l’udienza fissata proprio il 15 ottobre Artur Mas  insieme alla ex vicepresidente Joana Ortega e l’assessore alla scuola Irene Rigau, con l’accusa di disobbedienza grave, malversazione di denaro pubblico, irregolarità amministrativa e abuso d’ufficio per aver organizzato il Referendum  del novembre 2014, autofinanziato e gestito autonomamente senza gravami sullo stato spagnolo.  

Da Madrid ministro della giustizia spagnolo Rafael Catalá ha detto che “L’atto non è stato presentato prima per non interferire con le elezioni. Passato il voto, è normale che la giustizia faccia il suo corso” e non si rende conto, forse per ignoranza, forse per tracotanza, che l’unica idea di Giustizia che richiama l’accusa a Mas e alla Ortega è proprio quella del processo farsa a Lluís Companys i Jover:   l’arroganza dello stato centralista non s’arresta nemmeno davanti al voto popolare. Barcellona è ancora una volta la barricata della libertà e della democrazia: siamo tutti Artur Mas e Joanna Ortega.

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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