Ciambetti "Rajoy dopo aver colpito l'economia catalana cerca l'incidente violento?"
Domenica 8 Ottobre 2017 alle 22:00 | 0 commenti
"Il governo di Madrid, varando agevolazioni ad hoc per le aziende e imprese che lasciano la Catalunya, inaugura una forma di dumping politico, scarica sui cittadini, sui lavoratori, sul tessuto economico i costi della sua volontà egemonica e della repressione". Roberto Ciambetti, presidente del Consiglio regionale del Veneto già osservatore internazionale alle votazioni del referendum catalano, commenta così la scelta di Mariano Rajoy di "attaccare frontalmente, con tutte le armi possibili, la Catalunya, annichilirla e sottometterla".
"Può darsi che la sua scelta di favorire al massimo la fuga di banche e industria si riveli un boomerang. - spiega Ciambetti -. Non è detto che delocalizzando in altre regioni spagnole le imprese trovino altrettanta professionalità e maestranze in grado di assicurare gli alti standard produttivi garantite dalla Catalunya. Rajoy sembra quasi il governatore di una colonia che ordina ai propri coloni di rientrare in patria. La Catalunya garantisce oltre un quinto del Pil spagnolo: quella che oggi sembra una mossa geniale per far inginocchiare un popolo, domani si può rivelare un autogol incredibile. Rajoy come Tafazzi? Direi di sì".
Il presidente del Consiglio regionale del Veneto poi prosegue: "E' chiaro che esiste una pianificazione studiata a tavolino nella repressione: prendete anche le scuse fatte dal Prefetto spagnolo per le inutili violenze di domenica scorsa da parte della Guardia Civil, cioè da parte del governo. Esse arrivano solo dopo le parole dell'Alto commissario Onu per i diritti umani, Zeid Ra'ad Al-Hussein, che non solo ha chiesto una inchiesta sui fatti di domenica scorsa, ma ha anche espresso forti critiche sull'azione della polizia spagnola - spiega Ciambetti - Ora, dopo aver sottratto le imprese, dopo essersi scusata per le manganellate, dopo aver incassato il silenzio pilatesco dell'Unione Europea e delle nazioni democratiche, e quindi sentendo la mani libere su qualsiasi forma di repressione a Madrid manca solo un tassello: criminalizzare l'indipendentismo agli occhi dell'opinione pubblica mondiale e trasformarsi da occupante in vittima innocente dei catalani. Quale occasione migliore della manifestazione unionista di oggi per infiltrare agenti provocatori, creare il caos se non seminare panico e sangue?. Purtroppo la storia di tante dittature è piena di operazioni di questo genere, quelle che in inglese si chiamano False Flag, e i servizi segreti di ogni dove sono esperti nell'addestrare provocatori o individuare dei folli o disperati disposti a tutto. Cosa accadrebbe se oggi le manifestazioni unitarie di Barcellona finissero macchiate di sangue"?
Roberto Ciambetti
Per fortuna così non è stato...
Il direttore
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