Ciambetti "Monti non vuole lamentale? Il lamento viene da chi soffre veramente"
Mercoledi 26 Dicembre 2012 alle 14:55 | 0 commenti
Roberto Ciambetti, Assessore regionale Lega Nord - "Monti ha lanciato la campagna elettorale e visto che per governare ha bisogno dei voti del Mezzogiorno lancia slogan inequivocabili: al Nord produttivo, piegato da tasse, sotto il tallone e ricatto di una Equitalia degna delle peggior Inquisizione, con gli enti locali sempre più in difficoltà , a chi lavora dice che non bisogna lamentarsi. Ma la sua agenda è veramente inquietante: i grandi Comuni non riescono a far quadrare i conti visto che lo stato ha sbagliato persino le valutazioni sul gettito IMU mentre per i piccoli comuni, sotto i cinquemila abitanti il 2013 si prospetta come anno veramente orribile".
 L'assessore regionale al Bilancio ed Enti locali Roberto Ciambetti durante un incontro con un alcuni amministratori locali nell'Alto Vicentino ha spiegato che "Alla prosopopea montiana, all'incredibile complesso di superiorità che caratterizza l'uomo di Standard and Poor's si contrappone la dura realtà quotidiana: la rabbia dei cittadini, ma anche dei sindacati, si scarica su Regioni e Comuni, ma noi siamo le prime vittime di una politica che mira a distruggere il Welfare e che dunque colpisce i più deboli tagliando servizi e assistenza. -ha detto Ciambetti - C'è una Italia che festeggia e una che si lamenta decisamente a ragione. I lamenti salgono da chi soffre veramente. C'è un'altra Italia alla quale Monti e suoi compagni di merende guardano con un altezzosità superba: è quell'Italia che è scomparsa dai giornali nazionali e dalle grandi reti televisive, perché il premier non può parlare di un Paese che ha steso al tappeto, piegato dalla micidiale combinata tra le più alte tasse e la peggiore inefficienza statale al mondo. E' l'Italia degli esodati della Fornero, degli imprenditori e lavoratori disperati, è l'Italia delle case di riposo e dei centri di assistenza che non sanno più come fare per arginare una domanda sociale in crescita, è l'Italia dei Piccoli comuni che dovranno sottostare al patto di stabilità e rischiano di non riuscire a quadrare i conti. Mettendo in croce i piccoli Comuni, centinaia in Veneto, il Governo pensa di ricavare risparmi per 850 milioni di euro, ma a quale prezzo? Sono pronto a scommettere che si troverà la scorciatoia per esonerare da questo obbligo buona parte del Mezzogiorno, come è già accaduto quest'anno per la Sicilia che è stata autorizzata a sfondare il tetto del patto di stabilità . Altro che non lamentarsi - ha concluso l'assessore regionale agli Enti Locali e al Bilancio - bisogna avere la forza di protestare e contrastare una strategia che vuole impoverirci tutti. Monti punta alla valanga di voti del Mezzogiorno, facendo pagare a chi lavora e produce il costo di una strategia suicida, che potrebbe mettere in Tilt l'intero sistema del decentramento. Noi, in Veneto, stiamo pagando oltremisura i costi di questa politica che di tecnico non ha nulla, ma ha tantissimo di, sporca, politica"
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