Ciambetti: "Monti, Herr Professor bocciato all'esame di democrazia"
Lunedi 6 Agosto 2012 alle 21:56 | 0 commenti
Roberto Ciambetti, Assessore regionale Lega Nord -  "Le dure critiche bipartisan delle forze politiche tedesche a Mario Monti non sorprendono: in Italia il premier, andato al governo con un golpe bianco, non solo non ha alcuna stima del Parlamento, ma calpesta tranquillamente la Costituzione e pensa di esportare all'estero il suo modus operandi, che va sempre più delineandosi come una variante del salazarismo, per dirla con Piero Ostellino.
In Germania, dove la democrazia e la giustizia sono cose serie, hanno intuito il pericolo o fiutato il topo, to smell a rat per dirla all'inglese. Un tipo grigio di Londra, s'intende". L'assessore regionale Roberto Ciambetti al termine di un incontro con alcuni imprenditori del Vicentino ha commentato le notizie diffuse quest'oggi dalle agenzie con le secche repliche del mondo politico tedesco che ha accusato il primo ministro italiano di scarsa sensibilità democratica e di mancanza di rispetto verso le assemblee parlamentari. "La reazione all'intervista a Der Spiegel è una straordinaria lezione - ha spiegato Ciambetti - che conferma dubbi e preoccupazioni sullo stato di salute della democrazia italiana: proprio il già citato Ostellino, il 10 marzo scorso, aveva parlato dell'afonia democratica dell'intellighenzia italica, appiattita nel coro agiografico al premier, decisamente afona, senza voce in difesa della democrazia. Quello che ci ricordano i parlamentari tedeschi è un concetto semplice: chi è eletto dal popolo domani è tenuto a rispondere al cittadino. Mr Monti, e la sua squadra di burocrati di stato, banchieri, militari, rispondono esclusivamente a quei poteri forti che hanno voluto commissariare palazzo Chigi. A lanciare l'idea di un colpo di stato che portasse fuori gioco il governo Pdl-Lega fu Alberto Asor Rosa, il quale nel "Manifesto" del 13 aprile del 2011 parlò apertamente di un rovesciamento del governo legittimamente eletto dal popolo con la sospensione della democrazia parlamentare. Quanto accadde dopo in Italia sembra uscire dal manuale di Luttwack sulla Strategia del Colpo di stato, ad iniziare dalla formazione di un governo tecnico dove grande ruolo è dato alla burocrazia di stato, con un ambasciatore, un generale, un prefetto, affiancati da banchieri. Come spiegava Luttwack, il golpe bianco è frutto di una congiura di palazzo e molto del suo successo dipende dalla capacità di controllare le notizie che vengono sapientemente fatte filtrare. In Germania, dove l'anticorpo al totalitarismo è cresciuto in maniera vigorosa grazie all'aver fatto i conti con la propria storia e le tragedie che essa aveva comportato - ha continuato Ciambetti - è chiaro che qualunque cosa puzzi di fenomeni antidemocratici faccia scattare l'allarme. Siamo in Germania, del resto, non in Italia: in Germania la democrazia è naturale, la solidarietà è vera, non si accetta l'assistenzialismo, né si ammette che alcuni Länder paghino per tutti: il Veneto ha un residuo fiscale pro-capite quatto volte superiore a quello bavarese. Ma la Baviera non ha un sud da mantenere e il Bundestag a Berlino è un parlamento vero, che non si fa commissariare dal primo grigiocrate, dall'alta stima di sé, al soldo delle élite della finanza speculativa. Per i tedeschi Herr Professor è da bocciare in democrazia"
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