Quotidiano |
Categorie: Politica
Per Ciambetti "l'Isis ci riporta all'oscurantismo della barbarie". Ma sta a noi tenere accese tutte le luci. Ma non i laser di Salvini
Giovedi 10 Dicembre 2015 alle 10:30 | 0 commenti
Roberto Ciambetti (LN) invia una lettera in cui condanna l'ultimo video diffuso dall'Isis. Due uomini vengono accusati di stregoneria e giustiziati: un evento, che, a detta di Ciambetti, ci riporta all'epoca dell'oscurantismo della barbarie, indietro di 232 anni rispetto all'ultima esecuzione simile avvenuta in Europa. Il presidente del consiglio regionale ci fa inoltre notare come la Chiesa abbia riconosciuto le colpe commesse in materia di persecuzione degli stregoni e abbia chiesto scusa davanti al mondo e alla storia, in un "momento luminoso" della storia della Chiesa datato 12 marzo 2000.
Insomma, abbiamo aspettato più di 200 anni perché si "facesse luce" sulla barbarie europea, e potremmo chiederci quanto dovremo aspettare perché si faccia luce sulla barbarie dell'Isis. Ma non è forse già una fonte di luce quella presa di posizione che vede gran parte del mondo musulmano condannare e rigettare la barbarie dell'Isis? Sono d'accordo con Ciambetti, l'Isis è l'oscuro vuoto della ragione del nostro tempo. Ma contro l'oscurantismo della barbarie, occorre tenere accese tutte le luci, per vedere che il "momento luminoso" della storia dell'Islam è già adesso. E che per luci accese non intendiamo i laser accecanti dei Lepenisti come Matteo Salvini.
Il comunicato di Roberto Ciambetti:
"Isis in Libia ha diffuso un nuovo video dell'orrore in cui mostra l'esecuzione di due uomini accusati di stregoneria. Nel video si vedono i due condotti in piazza dai jihadisti e poi uccisi. Una scena che ci rimanda indietro nei secoli: sono 232 anni quelli che ci separano dall’ultima esecuzione per stregoneria  in Europa. L'ultimo tribunale dell’Inquisizione a scomparire  fu quello spagnolo, abolito nel 1834. Paralleli storici che fanno rabbrividire in questo 10 dicembre, giornata dedicata al Diritti dell’Umanità , giorno in cui a Venezia il Consiglio regionale ospita una conferenza stampa di Nessuno Tocchi Caino di cui è ben noto l’impegno contro la pena di morte. L’Isis con i suoi filmati ci rimanda indietro nell’epoca della barbarie.
Fa specie sentir parlare di stregoneria quando  a Vicenza, per capirci, l’ultimo caso di processo per stregoneria risale al 1616: “Processo per magia e rapporti con il demonio contro Lucrezia, figlia del mugnaio Melchiorre di Vicenzaâ€. Streghe e stregoni verranno processati nella Serenissima fino alla metà del Settecento senza emettere condanne a morte. L’ultima condanna capitale per stregoneria in terra trentina è datata 1717 quando fu condannata Domenica Pedrotti detta Zambanella.  In Scozia l'ultima condanna è del 1722; in Francia 1731,  l'ultimo processo a Berlino si ebbe nel 1728; un caso isolato in Svezia nel 1763 mentre a Kempten in Baviera l'ultima strega fu bruciata nel 1775; nel 1781 fu bruciata a Siviglia una donna e nel 1782 una ragazza fu decapitata in Spagna per stregoneria, e nello stesso anno un'altra ragazza fu giustiziata a Glarona (Svizzera), e l'ultima esecuzione legale europea si ebbe nel 1782 a Clarus, in Svizzera, ma nel 1783, nella città polacca di Posen, pur se fuori della legalità , furono condannate a morte due donne.
Sarà anche un caso, ma proprio in occasione dell’ultimo anno santo, nel 2000, l’allora Pontefice, Giovanni Paolo II, volle approfondire il ruolo dei processi per stregoneria dell’Inquisizione e lo fece con il massimo rigore scientifico e nella massima trasparenza: studiosi protestanti, storici marxisti, teologi e docenti delle Università Pontificie si confrontarono nel 1998. Nel ponderoso volume di 788 pagine, frutto del contributo di 30 studiosi diversi: da quello studio  Giovanni Paolo II si convinse fermamente di dover chiedere perdono, a nome della Chiesa, di fronte al mondo e di fronte alla storia, “per gli errori commessi nel servizio alla verità attraverso il ricorso a metodi non evangeliciâ€. E così fece il 12 marzo 2000, in occasione della Giornata del perdono. Si trattò di un momento luminoso nella storia della chiesa. A quella luce s’oppone oggi l’oscurantismo folle di chi vuole riportarci indietro nella storia, ai tempi della barbarie."
Commenti
Ancora nessun commento.
Aggiungi commento
Accedi per inserire un commento
Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.