Ciambetti: "La Corte dei Conti smentisce il ministro Lorenzin: la gestione regionale della Sanità è in attivo"
Domenica 2 Luglio 2017 alle 13:35 | 0 commenti
"Se applicassimo il modello veneto, poi, si risparmierebbero 7 miliardi 567 milioni all'anno"
"Non so se le dichiarazioni del ministro Beatrice Lorenzin, secondo la quale le Regioni hanno miseramente fallito nella gestione della sanità , siano frutto di una lettura distorta e strumentale della realtà , utile solo ai burocratisuari dei ministeri romani che vedono traballare il loro potere e da anni tentato di addossare a Regioni, Province e Comuni la responsabilità dei conti fallimentari dello stato". Ha risposto così Roberto Ciambetti, presidente del Consiglio regionale del Veneto a chi questa mattina nel Basso vicentino gli chiedeva un commento sulle dichiarazioni del Ministro della sanità .
"So invece che la Corte dei Conti pochi giorni prima delle dichiarazioni del Ministro aveva spiegato che nel 2016 la sanità italiana, complessivamente, aveva avuto un avanzo di 312 milioni, un saldo positivo quasi interamente a favore di Regioni e Provincie autonome. La Corte casomai - ha detto Ciambetti - ha puntato l'indice contro Consip e dunque contro l'accentramento a Roma della centrale di spesa". Stando all'analisi del magistrato contabile la spesa complessiva nel 2016 è stata di 115,835 miliardi contro 114,574 miliardi del 2015 e 114,260 miliardi del 2014, oltre a 0,653 miliardi relativi agli enti finanziati direttamente dallo Stato, rispettando sostanzialmente le stesse dimensioni percentuali dell'anno precedente, con un'incidenza sul Pil del 7,0% . Considerato che le risorse acquisite per il finanziamento del Ssn si sono attestate a 116,147 miliardi (nel 2015 erano pari a 113,961 e nel 2014 erano di 114,484 miliardi), l'avanzo del settore è quantificabile in 312 milioni. "Le fonti ordinarie di finanziamento hanno coperto l'intero fabbisogno - ha spiegato Ciambetti - La Corte smentisce il ministro Lorenzin e del resto da tempo sappiamo che ll'89% del deficit sanitario nazionale sia da imputare a sole cinque Regioni e se si applicasse nel resto d'Italia il sistema di gestione del Veneto, la sanità nazionale potrebbe arrivare a risparmiare 7 miliardi e 567 milioni di euro l'anno: è su questi dati che il ministro dovrebbe riflettere. Invece, purtroppo il ministro vorrebbe accentrare a Roma la gestione della sanità indicando come modello il sistema sanitario statunitense che si basa su criteri di natura essenzialmente privatistica contrariamente alla tradizione europea dove la sanità è un diritto universale garantito a tutti. La Sanità costa, ma la salute non ha prezzo, ma la Sanità gestita dalle Regioni è sempre più virtuosa. Se guardiamo al modello veneto, poi, i numeri sono tutti dalla nostra parte. Piaccia o no al ministro e ai burocratisauri romani"
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