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Ciambetti, chi aveva puntato su Monti si ricrede

Di Redazione VicenzaPiù Sabato 9 Giugno 2012 alle 15:15 | 0 commenti

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Roberto Ciambetti, Lega Nord  -   non si può far convivere e far pagare l'Italia che lavora con il Paese della burocrazia inetta, dell'assistenzialismo e dei privilegiati.

"Non so se veramente i poteri forti abbiano abbandonato Mr. Monti, ma forse era ora che qualcuno s'accorgesse che chi non è riuscito a liberalizzare nemmeno il mercato dei taxi forse era inadeguato ad affrontare le sfide che stiamo vivendo e che si stanno defilando".

 L'assessore regionale al Bilancio del Veneto, Roberto Ciambetti, commenta così "la fine di un innamoramento tra la stampa finanziaria statunitense e britannica e l'uomo della Goldman Sachs - ha detto Ciambetti - Fine dell'illusione dei circoli dell'aristocrazia finanziaria anche italiana  convinta che bastasse per sistemare l'Italia un po' di salazarismo rivisitato con tanto di patina accademica e non poca alterigia: la prima cosa che aveva colpito tante persone che avevano avuto a che fare con Mr. Monti e i suoi, ad iniziare dalla Fornero, era la loro  presunzione, il loro senso di superiorità rispetto al mondo della politica, del sindacato e della piccola e media imprenditoria. La prova dell'inconsistenza di Mr. Monti è stato l'aver perso il braccio di ferro con tutte quelle corporazioni e autentiche caste che  ostacolano ogni ipotesi di riforma reale, la sua incapacità di incidere in uno stato inetto e dispendioso, colpendo in maniera scellerata le Regioni e gli enti locali.  Politicamente la sconfitta di Monti sta nell'aver colpito duramente il ceto medio produttivo e i lavoratori chiamati a pagare tutti i costi di una manovra che si sta rivelando inutile,  e l'aver difeso a spada tratta la rendita improduttiva, la burocrazia, il peggior clientelismo, che hanno mantenuto le loro prerogative, i loro privilegi. Oggi, anche i più restii devono ammettere che non si può uscire dalla crisi bastonando il mondo del lavoro  e a colpi di tasse, né continuando a sottrarre risorse alle aree produttive, agli enti locali e al decentramento regionale che fornisce servizi tangibili ai cittadini; lo sfogo-denuncia del premier coincide con la prima rata dell'Imu, un balzello che è diventato tale e odioso proprio in virtù di una scelta scellerata di Mr. Monti e dei suoi accoliti, che stanno dando una mazzata finale a tante imprese  vere, mentre i privilegiati veri se la godono". L'assessore regionale al Bilancio del Veneto poi nota come "La stretta creditizia, nonostante la robusta iniezione di denaro pubblico combinata con la diminuzione di risorse disponibili da parte dei consumatori depauperati dalle scelte scellerate del governo,  impoveriscono ancor più  il mercato interno, mentre l'intero scenario europeo è in fermento.  In questi giorni si torna a parlare di Europa a due velocità anche nella costruzione politica  - ha continuato Ciambetti - e credo che il Nord Italia abbia tutte le carte in regola, anche di finanza pubblica,  per entrare nel primo gruppo europeo, lasciando al centro-sud la possibilità di avviare una nuova fase di sviluppo ma con  un passo adeguato alle loro strutture ed esigenze:  non si possono usare gli stessi strumenti per salvare una economia avanzata e far decollare un sistema economico arretrato; si fa il male dell'uno e dell'altro. E' come voler curare con la stessa cura  l'anoressico e il bulimico.  Così - ha concluso Ciambetti - non parlerei di fallimento di Monti, che casomai sta per essere scaricato dai poteri forti perché non ha ancora avviato la fase delle grande svendita del patrimonio pubblico per cui era stato portato al governo, quanto di presa d'atto dell'impossibilità di reggere il sistema Italia, facendo gravare il costo sui ceti e le aree produttive senza dare a queste nulla in cambio.  Il tutto, purtroppo, in un mutato scenario internazionale segnato da tensioni drammatiche e troppe incognite esplosive:  dalla Siria alle tensioni sul nucleare iraniano non dimentichiamo che il Vicino oriente è una polveriera pronta ad esplodere"

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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