Ciambetti "70 Comuni possono allargare loro patto di stabilità per risparmi spese regionali"
Lunedi 31 Ottobre 2011 alle 17:47 | 0 commenti
Riceviamo da Roberto Ciambetti, assessore regionale Lega Nord, e pubblichiamo.
"Sono 70 i Comuni che potranno spendere oltre i limiti del Patto di Stabilità , perché la loro quota verrà compensata grazie a dei risparmi della Regione", Roberto Ciambetti, assessore regionale veneto al Bilancio ed Enti Locali, ha così reso noto l'esito dell'applicazione del cosiddetto patto di stabilità verticale. "Al 31 ottobre la Regione è tenuta a comunicare al Ministero dell'economia e delle finanze - ha spiegato Ciambetti - con riferimento a ciascun ente beneficiario, tutti i dati necessari per la verifica del mantenimento dell'equilibrio dei saldi di finanza pubblica: in altre parole, abbiamo comunicato a Roma l'elenco dei Comuni che possono sforare il patto e per quale cifra.".
"Ripeto - ha proseguito l'assessore al bilancio - : non si tratta di soldi che trasferiamo, ma delle possibilità data a 70 Comuni, in regola con la legge, di spendere soldi loro, che hanno già in cassa". Questa opportunità era prevista dalla legge di stabilità 2011 (Articolo 1, commi da 125 a 150, della legge 13 dicembre 2010, n. 220), che indica nel 15 settembre la data ultima entro la quale i Comuni sono obbligati a comunicare la loro possibilità di spesa entro al fine dell'anno. "A settembre, quando erano giunte in Regione una novantina di segnalazioni da parte dei Comuni, - spiega Ciambetti - i nostri uffici regionali dopo aver monitorato i conti e fatte le adeguate proiezioni di spesa, hanno individuato una somma abbastanza consistente, circa una quarantina di milioni, che poteva essere messa a compensazione. Ciò è stato possibile perché, diversamente da quanto accadeva negli scorsi anni, abbiamo registrato un raffreddamento della spesa corrente regionale nel secondo semestre 2011 e questo ha permesso di trovare i margini di compensazione per i comuni. Il 18 ottobre scorso - continua Ciambetti - come prevede la legge ci siamo confrontati con le rappresentanze delle autonomie locali nella Conferenza permanente Regione-Autonomie Locali per individuare i criteri di suddivisione di questa possibilità di spesa, individuando innanzitutto circa un tetto pari a un terzo dell'ammontare a nostra disposizione assegnato uguale per tutti, circa 171 mila Euro, e poi una ulteriore suddivisione sulla base di criteri di virtuosità particolare. Delle 90 segnalazioni giunte entro il 15 settembre, solo 70 rispettavano tutti i criteri, mentre 15 Comuni non avevano le caratteristiche di virtuosità concordate e 5 non hanno prodotto la documentazione integrativa richiesta. Nel corso della riunione del 18 ottobre i rappresentanti degli enti locali avevano proposto la riapertura dei termini, chiedendo di procrastinare la data del 15 settembre, ma ciò non è stato possibile, per non incorrere in pesanti ricorsi, né sarebbe stato giusto verso quei comuni che avevano rispettato i termini di legge. Purtroppo - ha concluso Ciambetti - il vero dato è la profonda contraddizione in cui ci troviamo ad operare, perché i nostri Comuni hanno cassa, hanno soldi loro, ma non possono spenderli e ciò, in una situazione congiunturale difficile, è indubbiamente un grave handicap".
Accedi per inserire un commento
Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.