Ci aspetta un anno tutto da scoprire, nel segno di Indipendenza Veneta
Venerdi 20 Luglio 2012 alle 23:06 | 0 commenti
Gianluca Busato, Indipendenza Veneta - Tre anni fa esatti lo sport veneto e trevigiano viveva una fase drammatica della propria esistenza, decretata dall’esclusione della Benetton Rugby dalla Celtic League. La reazione e la rabbia tra i tifosi fu fortissima, al punto che chi scrive fu tra i promotori di Rugby Veneto, l’associazione che propose allora la creazione di una federazione di rugby veneta che rispondesse alla grave ingiustizia perpetrata della federazione italiana contro la regione che aveva vinto più della metà dei campionati italiani.
In tale frangente Luca Zaia e la lega nord furono tiepidi e decisero di non appoggiare un’iniziativa che probabilmente avrebbe allora catalizzato un processo non solo sportivo.
A distanza di tre anni la storia si è ripetuta, con Indipendenza Veneta che anche in questa occasione si è mossa subito in difesa dello sport veneto e trevigiano (mentre Gentilini invece lo tradiva), supportando, anche con l’adesione all’azionariato popolare di diversi soci, l’opera encomiabile di Riccardo Pittis, Paolo Vazzoler, Claudio Coldebella e di tutti i ragazzi che stanno cercando di salvare il basket trevisano, che ha fatto la storia della pallacanestro europea.
In questa occasione il governatore del Veneto Luca Zaia ha scelto di seguire le orme di Indipendenza Veneta e dopo la vergognosa esclusione del Basket Treviso ad opera della federazione italiana, ha questa volta seguito il pensiero di chi scrive e di Indipendenza Veneta, dichiarandosi a propria volta favorevole alla creazione della federazione veneta di basket.
Insomma, se tre anni fa il leader dell’allora partito di maggioranza in Veneto era rimasto pauroso nel recinto sportivo italiano, a distanza di tre anni pare aver maturato un po’ di coraggio (o forse disperazione causata dalla grave crisi di consenso della lega), seguendo il percorso indicato da Indipendenza Veneta.
Questo è un sintomo di una situazione che rivela in realtà un fenomeno carsico, che vede la parte sana della militanza leghista allontanarsi sempre più dalle indicazioni e dai diktat milanesi, per avvicinarsi, magari di nascosto, in qualche cena prima segreta e poi frequentando sempre più le nostre riunioni pubbliche e qualche volta anche private.
Questo fenomeno carsico di svuotamento ideologico della lega in Veneto fa ben sperare, perché pare rivelare il prossimo leit motiv della politica veneta.
La barra del timone la stiamo tenendo infatti noi. È Indipendenza Veneta che sta indicando a tutta la classe politica qual è la strada da seguire.
Lo dimostra con grande evidenza anche un video, con le parole contraddittorie, incoerenti e imbarazzate con cui un giovane dirigente leghista del Veneto orientale risponde alle domande del blogger Stefano Zanet che se, per svegliare la gente veneta dal loro “torpore†in cui è caduto da molto tempo, non fosse giunto il momento di indire in Veneto il referendum per l’indipendenza promosso proprio dal neonato movimento “Indipendenza Venetaâ€.
La tendenza in atto aumenterà ancor più nei prossimi mesi, con l’aggravarsi della crisi economico-finanziaria dell’Italia, che in fondo al tunnel, per parafrasare il nostro segretario Lodovico Pizzati, vede sempre più avvicinarsi la luce. La luce non dell’uscita dalla crisi, bensì del treno che avanza a una velocità sempre più forte.
È chiaro quindi che noi tutti abbiamo un compito grande, enorme.
Il nostro compito è di tenere ben dritta la barra del timone, con forza, coraggio e determinazione, nel segno di Indipendenza Veneta.
Dobbiamo essere consapevoli che ci seguirà tutta la politica veneta, perché l’Indipendenza Veneta è l’unica via di scampo, per non essere travolti dal treno inarrestabile della crisi italiana.
Dimostriamo allora di essere all’altezza del compito cui ci chiama la storia e impegniamoci con responsabilità e dedizione al successo e al rafforzamento di un’impeccabile organizzazione per l’Indipendenza Veneta!
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