Chiusura biblioteca “Ferrovieri”, Pd Vicenza: cresce disagio nel quartiere
Lunedi 14 Dicembre 2015 alle 15:12 | 1 commenti
Ecco la presa di posizione del Pd:
Nell’ultimo anno di pieno funzionamento (2012), la biblioteca era la quarta della città in termini di numero di visite, numero di prestiti e numero d’iscritti (896), subito dopo le due sedi centrali di Palazzo San Giacomo e di Palazzo Costantini e dopo la la succursale di San Pio X (Villa Tacchi).   L’utenza è calata nel corso del 2013, ma tale calo va decisamente imputato alla scelta di apertura a giorni alterni (2 pomeriggi a settimana).
Per dare una risposta innovativa  alla sopravvenuta chiusura, l’Amministrazione Comunale ha progettato un intervento strutturale sul Centro Civico dove ospitare un nuovo  centro  culturale di quartiere, ripristinando  il servizio prestiti al suo interno, razionalizzandolo, e creando una nuova funzionale aula studi.
A fianco di tale intervento, l’Amministrazione ha raccolto le numerose sollecitazioni provenienti dal territorio, avviando sin dallo scorso mese di ottobre un percorso assieme alle realtà e associazioni del quartiere, per aggiungere valore al servizio offerto dalla Biblioteca Bertoliana con nuovi contenuti culturali “prodotti†e partecipati dalla popolazione,  ampliando così lo spettro dell’offerta culturale e stimolando la crescita civile e sociale del nostro territorio. I risultati ottenuti dal tavolo con le associazioni, in cui sono emerse molte disponibilità e proposte di attività da svolgere all’interno del nuovo centro culturale, possono essere considerati incoraggianti e d’interesse per la comunità .
Apprendiamo però dalla stampa di una difficoltà nello stato di attuazione del progetto. La cosa preoccupa non poco per la possibile mancanza di tutte le risorse necessarie per completare il progetto. Inoltre, rileviamo che lo stato attuale della biblioteca dei ferrovieri è un unicum a livello cittadino, poiché tutte le succursali che lavoravano a regime ridotto sono state rinforzate, ed oggi funzionano a pieno regime (anche quelle con volumi di prestiti e visite inferiori al dato concernente i Ferrovieri).
Come conseguenza di tutte le considerazioni sopra esposte, riteniamo prioritario che l’amministrazione prosegua con fermezza e determinazione il progetto partecipativo avviato nel mese di ottobre, individuando ogni soluzione possibile, anche raccogliendo eventuali disponibilità da parte del volontariato locale, per realizzare un immediato ripristino dei servizi di aula studio e di distribuzione testi precedentemente forniti dalla sede decentrata della biblioteca.
Il prolungarsi dell’attuale situazione risulterebbe un ulteriore disagio nel tessuto sociale delle comunità dei “Ferrovieri†e dei quartieri contermini, già provate dall’assenza del servizio che dura ormai da due lunghi anni.
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Ma si chiudono le "biblioteche", strade e marciapiedi sono da terzo mondo, ci sono ancora "italiano" che dormono in auto e l'aria che respiriamo risulta essere la peggiore di tutta Europa. Ewwwwwwiva.
A. M. D. G. - scrivevano un tempo sopra i portali delle chiese.