Chiude il laboratorio Arpav di Vicenza, Colombara: un altro buco nell'acqua
Lunedi 1 Luglio 2013 alle 12:02 | 0 commenti
Raffale Colombara, consigliere comunale lista Variati - Con il 30 giugno 2013 il laboratorio di analisi ARPAV di Vicenza ha chiuso. Una delle più importanti - e storiche - risorse di tutela della salute dei cittadini e del nostro territorio sparisce. E’ rimasto inascoltato quanto proposto e suggerito alla 7^ Commissione Consiliare “Ambiente “della Regione Veneto nel corso dell’audizione tenutasi lo scorso 15 maggio.
Nel corso della quale era stata richiesta la revisione del piano di riordino dell’Ente, sollecitata in questi lunghi mesi con manifestazioni, incontri e documenti consiliari.
In quell’occasione il Sindaco di Vicenza, anche a nome dei colleghi del vicentino, aveva sollecitato la Commissione a farsi parte attiva affinché la sede di Vicenza mantenesse il laboratorio di analisi delle acque. Per il vicentino, territorio ricco di acque e di aziende, si trattava di un servizio vitale e un eventuale spostamento in altre province non avrebbe garantito più l'attuale qualità delle analisi sulle acque potabili e di scarico. Da parte dei sindacati era stata manifestata la preoccupazione che l'organizzazione potesse interessare tagli di personale e conseguente l'esternalizzazione dei servizi. A questo proposito era stato richiesto l'istituzione di un tavolo tecnico dove rivedere il piano di riorganizzazione.
Martedì 11 giugno si è svolto il comitato di indirizzo di Arpav, nel corso del quale è passata all'unanimità la proposta di riorganizzazione che prevede la chiusura dei laboratori di Vicenza e Padova. Nessuna traccia delle proposte avanzate.
La Regione, inoltre, ripianerà il pesante buco dell’Ente con 35 milioni a carico della Sanità regionale. A fronte di questo, però, anche in questa sede nessuna risposta al territorio ed alle proposte giunte dalle Amministrazioni locali. Nessuna intenzione di rilanciare il servizio, se non nelle dichiarazioni.
Dell’Osservatorio sulle Acque, oggetto misterioso lungamente promesso a Vicenza a titolo vagamente risarcitorio, ma soprattutto di un centro di analisi delle acque, nessuna traccia in alcun atto.
Alcune considerazioni.
I dati che emergono dalla Commissione d'inchiesta dello stesso Consiglio Regionale su Arpav, che evidenziano spese faraoniche e poca trasparenza (basti pensare che ad oggi ancora non risulta effettuato il rogito per l’acquisizione della nuova sede vicentina, costata svariati milioni di euro alla comunità ), stridono fortemente con il piano generale di riorganizzazione e ripropongono la questione della sua OPPORTUNITÀ economica e sociale: i vantaggi economici ipotizzati stanno per essere superati nella realtà dai nuovi costi di gestione.  Inoltre, il piano di riorganizzazione impatta, a nostro avviso, con una questione di LEGITTIMITA’: un articolo della Legge Regionale istitutiva dell’Agenzia (L.R. 32 del 18/10/96, art.6, commi 1 e 2; art. 14bis, comma 3) sembrerebbe tutelare il diritto dei cittadini alla presenza di un presidio laboratoristico per provincia. E allora, come è possibile chiudere i laboratori provinciali se non si è almeno modificata la Legge Regionale? ARPAV procede ad un piano di ristrutturazione rispettando i termini normativi?
Ci sono ragionevolissime alternative al taglio indiscriminato di strutture e funzioni: perché non si vuole usare il buon senso?
Evidentemente lo scopo principale è proprio disarmare e rendere inoffensivo l'unico Ente pubblico predisposto al controllo e alla tutela dell'ambiente e quindi alla salvaguardia della salute dei cittadini.
La tutela ambientale in genere che viene fatta passare per un costo a fondo perduto. I
controlli ambientali forse a qualcuno danno pure fastidio: a tutti quelli che dicono che
“bloccano lo sviluppoâ€. O forse quello che dà tanto fastidio è che restino pubblici e indipendenti i controlli ambientali alle attività di rilevanza economica?
L’Amministrazione Comunale ed il Sindaco che già si sono fatti parte attiva presso ARPAV e Giunta Regionale del Veneto rispetto al futuro di ARPAV Vicenza, anche mettendosi in rete con i Comuni della provincia interessati su sollecitazione del nostro Consiglio Comunale, se siano intervenuti altri incontri o comunicazioni da parte di ARPAV e Regione Veneto in riferimento all’Audizione del 15 maggio scorso; quale sia la posizione dell’Amministrazione stessa rispetto alla chiusura del laboratorio di Vicenza;ÂSi sollecitano a verificare a quale punto si trovi il progetto per un Osservatorio delle Acque a Vicenza;
a verificare che non si tratti di un presidio meramente amministrativo, ma che svolga una attività di controllo e prevenzione attraverso analisi, magari coinvolgendo altre realtà specialistiche del territorio;
a verificare nelle stesse sedi la legittimità del piano di ristrutturazione ARPAV.Accedi per inserire un commento
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