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Chi "ha sfasciato tutto" sono stati quelli che volevano far fallire la manifestazione

Di Giorgio Langella Lunedi 17 Ottobre 2011 alle 20:37 | 0 commenti

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Le manifestazioni di sabato scorso hanno visto, in tutto il mondo, una partecipazione enorme di cittadini indignati per come i governi stanno facendo pagare la crisi a chi ha meno potere. Siamo in una situazione nella quale chi è il maggiore responsabile della crisi, la finanza e le banche, impongono le regole ai governi. Regole ingiuste e antipopolari che colpiscono i lavoratori, i pensionati, le donne, i giovani. "Lorsignori" ci dicono che siamo noi che dobbiamo pagare la crisi che loro hanno creato.

Per questo milioni di persone, liberamente, sono scese in piazza.
A Roma qualche centinaio di criminali hanno attaccato le forze dell'ordine e, soprattutto, hanno tentato di distruggere con la loro cieca violenza quel movimento pacifico di cittadini indignati che era sceso in piazza. Con tutti i colori e l'ironia di cui i giovani (e i meno giovani) cono capaci.
E' bene ribadirlo, gli incappucciati, spesso giovanissimi, che hanno messo a ferro e fuoco Roma colpendo i manifestanti e le forze dell'ordine, non sbagliano. Non sono in errore.
Sono avversari, nemici di chi protesta in Italia e in tutto il mondo.
A Roma si è voluto sconfiggere e mettere il bavaglio a chi protesta. Perché adesso la notizia è solo quella delle violenze. Della tragedia che poteva succedere. Il titolo del Giornale di Vicenza di ieri, "Gli 'indignati' sfasciano tutto", è emblematico di come una certa stampa vuole affrontare i problemi reali che il movimento degli indignati vuole mettere all'ordine del giorno della politica, quella seria. Quel titolo è falso. Chi ha sfasciato tutto sono stati quelli che volevano far fallire la manifestazione.
Le ragioni della protesta, gli ideali dei cittadini indignati che vogliono lottare per un mondo migliore passano in secondo piano, sono cancellate di fronte ai fuochi, ai sassi, al teppismo di poche centinaia di criminali.
Questi devono essere emarginati, messi in un angolo. Devono essere sconfitti. Per questo tutti dobbiamo dare la solidarietà a chi ha manifestato pacificamente, perché loro sono le prime vittime di quei "nemici del popolo" che vengono chiamati "Black Block".
Organizziamoci per studiare, analizzare, conoscere, interpretare la realtà. E' necessario per non perdersi, per non accettare le imposizioni dei violenti e i silenzi di chi parla solo della violenza di Roma. E' necessario perché tutte le idee e i progetti di un mondo migliore possano avere un futuro.

Leggi tutti gli articoli su: Il Giornale di Vicenza, Giorgio Langella, Indignati

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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