Che piega sta prendendo il M5S in Veneto?
Mercoledi 3 Settembre 2014 alle 21:25 | 1 commenti
di Francesco Celotto, attivista vicentino Movimento 5 Stelle
Le novità uscite dalla ultima riunione del giorno 31 agosto 2014 ad Abano non promettono nulla di buono. Come ho avuto già modo di spiegare a molti attivisti, i cosiddetti filtri pensati in vista delle regionali mi fanno pensar male.
E lo dico col groppo in gola, visto che le idee della Woodstock a cinque stelle del 2010 rimangono più che mai valide. Ad ogni modo va denunciato che uno dei criteri guida del movimento, quello per cui ognuno vale uno, viene definitivamente chiuso in un cassetto mentre si conferisce a quei pochi che realmente hanno in mano le chiavi dei meetup provinciali, il potere di estromettere o accettare un candidato. Il tutto solo in funzione delle logiche di appartenenza a questa o a quella conventicola. Le idee, i programmi, la competenza, le battaglie sono invece mandate all'ammasso. È duro doverlo ammettere, ma questa è una degenerazione degna della peggior partitocrazia. Tra l'altro una situazione del genere rischia di gettare le basi di un risultato elettorale alle prossime regionali del 2015 che nemmeno sfiorerà quello raggiunto alle politiche del 2013, con tutto ciò che ne deriva in termini di mancanza di spinta per un necessario ricambio della classe dirigente regionale. A questo punto viene da domandarsi se questa, che appare come una vera e propria parabola discendente, sia stata pensata a tavolino proprio in seno al M5S. E' meglio una forza di media taglia e ben controllabile che un soggetto pronto ad accogliere forze fresche ed intelligenze degne di questo nome? Lancio un appello agli attivisti e ai rappresentanti del M5s nelle istituzioni locali e nazionali affinche' non permettano questa che appare come una deriva, che, a mio parere, porterà a un forte ridimensionamento di quello che era ( e forse e' ancora ) l'unico progetto politico serio alternativo allo sfascio partitocratico che ha distrutto il nostro paese.
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