Cgil sulle ragioni dello sciopero generale di venerdì 6 maggio
Martedi 3 Maggio 2011 alle 15:56 | 0 commenti
Marina Bergamin, Cgil Vicenza - Il lavoro. La crisi non è finita. Ci sono segnali di ripresa differenziati, tenui, senza sicurezza di una tenuta nel tempo.
Tutto ciò ha effetti ancora troppo leggeri sull'occupazione. Vicenza non può cantar vittoria poiché, pur intravvedendo qua e là qualche segnale di ripresa, essa è ben lungi dal riassorbire i guasti di lunghi mesi di crisi e di riduzione o mancanza totale di salario per un numero significativo di lavoratori.
I numeri vicentini del 2011 (dati Inps e Provincia Vicenza):
Cassa integrazione autorizzata a marzo : 799.880 ore di ordinaria, 2.430.781 ore di straordinaria, 1.980.924: totale 5.211.585
Lavoratori inseriti nelle liste di mobilità : n. 1.000 con legge 223/91 grande impresa, 1.218 con legge 236/93 piccola impresa.
La tipologia di contratto preferito segue sostanzialmente la tendenza regionale: in calo il contratto a tempo indeterminato, in crescita il tempo determinato, intenso ricorso al lavoro intermittente, leggera flessione del lavoro parasubordinato. A Vicenza, nel 2010, ci sono stati 17.000 lavoratori coinvolti da lavoro con voucher.
Per questo occorre pensare (le proposte Cgil):
ad un vero e proprio ‘Piano per il lavoro' che guardi, in particolare, ai giovani e scoraggi la precarietà ;
a nuove traiettorie di politica industriale che ci consentano di uscire dalla crisi più forti e non più deboli e poco competitivi;
a un aumento della produttività di sistema e non alla compressione dei diritti di chi lavora;
a un forte incentivo per ricerca, innovazione e formazione soprattutto verso produzioni e servizi qualificati.
Alla Provincia di Vicenza, che detiene per ruolo istituzionale le politiche del lavoro e della formazione, chiediamo di accelerare le pratiche per l'avvio effettivo di tutte le fasi del ‘Piano per il lavoro' siglato tra le parti sociali nel settembre scorso.
Alla Provincia spetterebbe altresì il compito di concorrere ad individuare quali saranno le figure professionali utili e, magari, difficilmente reperibili nel mercato del lavoro dei prossimi anni.
La formazione che si andrà a fare, se non vogliamo che sia sprecata, dovrà essere orientata e non generica.
Alle associazioni datoriali, Confindustria in testa, di non puntare alla destrutturazione dei contratti, all'introduzione di clausole peggiorative o alla contrazione dei costi: solo con la qualificazione del lavoro e delle relazioni industriali si può sconfiggere la crisi.
Il welfare
In questa fase delicata per il lavoro e per le famiglie, arrivano i tagli ai servizi determinati dalle scelte finanziarie del Governo.
Questi tagli avranno ricadute pesantissime sugli Enti Locali: per i Comini vicentini il tagli sarà di 15 milioni di euro; per la Regione Veneto di 358 milioni di euro. E quindi sui cittadini tutti ma in particolare sulle fasce più deboli della popolazione. A ciò si aggiunge un Patto di stabilità troppo stretto, anche per i Comini virtuosi.
Tutti i Comuni e le Regioni stanno decidendo dove tagliare, mettendo in competizione il diritto alla cultura con quello ai servizi sociali, quello allo sport con la cura dell'ambiente, l'istruzione al decentramento, ecc.ecc.
Il fisco * (v. dati Vicenza Puntoservizi)
La pressione fiscale sul lavoro è insopportabile, essa arriva (tra fisco e contribuzione) al 44% del reddito da lavoro e da pensione. Rendite finanziarie e grandi patrimoni non pagano tanto!!
Serve un riequilibrio che alleggerisca il lavoro.
Le proposte Cgil
Una patrimoniale straordinaria del solo 1% sulle grandi ricchezze (il 45% della ricchezza del paese è detenuta dal 10% delle famiglie italiane - dati Banca d'Italia) consentirebbe un incasso di 18 milioni di euro. Quanto basterebbe per dare sollievo al nostro martoriato Paese.
La tassazione delle rendite finanziarie al 20% (anziché al 12,50% com'è oggi)
L'abbassamento della prima aliquota Irpef al 20% /dal 23% com'è oggi)
La vera riforma che serve al nostro paese non è quella ad personam della giustizia, ma una robusta ed equa riforma fiscale, lotta alla corruzione, lotta per la legalità .
I redditi da lavoro e da pensione
Le retribuzioni sul 2010 sono aumentate del solo 2%, l'inflazione del 2,5%. Questo divario è destinato ad aumentare con l'aumento dei prodotti energetici.
Il rinnovo dei contratti scaduti deve tenere in conto l'inflazione reale.
Le pensioni a Vicenza: il 51% delle pensioni di anzianità e vecchiaia stanno sotto i 1.000 euro lordi mese; di queste il 40% sta sotto i 750 euro mese.
Per modificare tutto ciò la Cgil vicentina sarà in piazza il 6 marzo.
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