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Cgil Vicenza  -  La CGIL di Vicenza fa un appello al voto, affinchè non sia vana la consultazione referendaria indetta per il 12 e 13 maggio  su acqua, nucleare e legittimo impedimento.

I temi posti a giudizio – i primi due in particolare –  attengono alla vita e al futuro, il nostro e quello delle generazioni che verranno: è un’occasione per scegliere ed assumersi una responsabilità che non va sprecata.

LE POSIZIONI DELLA CGIL

SI AL QUESITO SUL NUCLEARE. Chiedere l’abrogazione delle norme sul nucleare significa respingere una politica energetica che altri stanno abbandonando, costosa e insicura.  Viceversa, opporsi al nucleare spingerà i paesi verso la ricerca e l’uso di fonti energetiche alternative e, per questa via, ad una cultura ecologica, rispettosa dell’ambiente e degli esseri che vi vivono.

SI AI QUESITI SULL’ACQUA. Chiedere l’abrogazione delle norme sulla privatizzazione della gestione dell’acqua significa non consegnare ‘ideologicamente’ in mano al mercato un bene irrinunciabile alla vita.  E’ ideologico sostenere – come si sostiene – che il ‘privato’  funzioni meglio per definizione. Non è così e molte esperienze nel mondo lo dimostrano. Quello che è certo è che il privato – legittimamente – cerca una remunerazione agli investimenti. Ma l’acqua deve restare un ‘bene comune’ non un bene commerciale.

SI AL QUESITO SUL LEGITTIMO IMPEDIMENTO. Chiedere l’abrogazione della norma sul legittimo impedimento significa scardinare la pratica delle leggi ad personam, fatte per chi, illegittimamente, si ritiene superiore o estraneo alla legge. La giustizia ha bisogno di molti interventi, ha bisogno di risorse, di giudici e impiegati, di tecnologia avanzata e sicurezza.

Ma questi interventi, a favore dei cittadini, nulla hanno a che fare con l’impunità di qualcuno.