Cgil, Cisl e Uil del Veneto sabato in Piazza dei Signori per il lavoro e la crescita
Martedi 28 Maggio 2013 alle 18:02 | 0 commenti
Cgil, Cisl, Uil Vicenza - Sabato 1 giugno 2013 Cgil, Cisl e Uil del Veneto scenderanno in piazza dei Signori a Vicenza per chiedere alle amministrazioni locali, a partire dalla Regione Veneto, impegni e provvedimenti per il lavoro e la crescita, e una maggiore attenzione alle politiche sociali. La manifestazione, che anticipa la protesta nazionale del 22 giugno prossimo a Roma, è stata presentata stamani in una conferenza stampa dai segretari generali provinciali di Cgil, Cisl e Uil, rispettivamente Marina Bergamin, Gianfranco Refosco e Grazia Chisin.
Il raduno è previsto alle ore 9 a Campo Marzo. Il corteo sfilerà poi per le strade del centro storico sino a raggiungere piazza dei Signori dove, dalle 10.30, prenderanno la parola i rappresentanti dei lavoratori e dei pensionati. Concluderanno la serie di interventi i segretari regionali di Cgil, Cisl e Uil, ovvero Emilio Viafora, Franca Porto e Gerardo Colamarco.
“Con questa iniziativa, non solo vogliamo rilanciare un'azione unitaria per rispondere ai problemi della crisi - ha dichiarato il segretario della Cisl Refosco -, ma anche interloquire con chi ci governa, a livello nazionale, regionale e locale. Per arrivare a ciò, però, è fondamentale far sentire la voce di lavoratori e pensionatiâ€.
Lavoratori e pensionati che anche nel Vicentino stanno pagando un duro prezzo a causa della crisi. Lo ha evidenziato Marina Bergamin della Cgil nell'illustrare i dati della Provincia di Vicenza (pubblicati oggi) sulla disoccupazione e la CIG. “Dall'inizio della crisi – ha spiegato la segretaria – sono andati persi 21.875 posti di lavoro. Nel 2012, il saldo tra assunzioni e cessazioni è risultato negativo per 2.815 posizioni di lavoro dipendente. Ciò significa che la crisi si è acuita. Ad eccezione di qualche caso isolato, un po' tutti i settori registrano un rallentamentoâ€.
Sul fronte della cassa integrazione, ha poi aggiunto Bergamin, “nei primi quattro mesi del 2013 sono state autorizzate 6 milioni e 990 mila ore, molte di più di quelle dello stesso periodo dello scorso anno quando erano 4 milioni 774 mila. Da non dimenticare, infine, i, il numero di lavoratori vicentini indicato nelle domande di cassa in deroga: sono 9.132 (63mila, invece, in tutto il Veneto, dato Veneto Lavoro ndr), che attendono il pagamento della cassa o della mobilità in deroga. Non va meglio la situazione dei pensionati vicentini che percepiscono mediamente 963 euro lordi al mese. Oltre la metà , però, riceve circa 500 euro lordiâ€.
“Ecco, dunque, che lo stare assieme in questa iniziativa costituisce un valore aggiunto. Il sindacato confederale – ha concluso la segretaria – insieme ha già raggiunto risultati importanti, per esempio il Patto sociale per il lavoro, il Patto di solidarietà stipulato con la Caritas, il percorso con gli Spisal sulla sicurezza, la contrattazione sociale con molti Comuni e infine la contrattazione con alcune aziende di servizio pubblico locale per arrivare alla tariffazione socialeâ€.
Vicenza, nonostante i dati poco confortanti descritti sopra, presenta dei punti di eccellenza, come ha ricordato Grazia Chisin della Uil. “La nostra provincia ha ancora un cuore manifatturiero. Ha una produzione variegata, che coinvolge sia l'industria sia l'artigianato con grande vitalità . Importante è l'export che nel Vicentino ha segnato un +2,4 per centoâ€.
Tra i fattori di debolezza, invece, figurano “l'elevato costo del debito pubblico, l'evasione fiscale, la mancanza di fiducia tra cittadini e Stato, che si è tradotto in questi giorni in una bassa affluenza alle urne, l'incremento della pressione fiscale, la riduzione dei prestiti da parte delle banche - ha continuato la segretaria -. Per uscire dalla crisi bisogna puntare al rilancio del manifatturiero, al turismo, alla riorganizzazione della Pubblica Amministrazione, alla green economy. A tal proposito, è interessante osservare come il Veneto si piazzi al secondo posto in Italia per investimenti in innovazione, energie rinnovabili e limitazione dei consumi. Su 34mila imprese coinvolte, ben seimila si trovano a Vicenza. Tra queste, compaiono la Rigoni, la Fiamm, la Dani e la Faviniâ€.
Chisin ha infine ricordato il tema della disoccupazione giovanile e femminile, per il quale “occorre trovare una soluzione, anche se le donne, grazie allo loro flessibilità , hanno saputo intercettare nuove occupazioni. E spesso l'unico reddito di una famiglia è proprio il loroâ€.
Altro tema caldo di cui si stanno occupando Cgil, Cisl e Uil è quello delle politiche sociali. Esso non comprende solo gli ammortizzatori sociali, ma anche l'ambito socio-sanitario, quello della non autosufficienza, dell'assistenza domiciliare e del contrasto alla povertà , tutti argomenti che richiedono il coinvolgimento delle amministrazioni locali per la tenuta del tessuto sociale.
A margine della conferenza stampa, i segretari hanno commentato i risultati delle elezioni amministrative negli undici Comuni del Vicentino.
A colpire tutti i segretari è il dato sull'astensionismo. “Viene da pensare che il continuo parlar male della politica (non sempre a torto) abbia divorato tutta la politica, quella dei partiti e quella dei nuovi movimenti, lasciando un grande vuoto e disaffezioneâ€, ha affermato Marina Bergamin della Cgil.
“Ai sindaci neoeletti e ai riconfermati – ha proseguito - chiediamo uno sguardo attento al disagio sociale che cresce ovunque: etica, trasparenza nell'uso delle risorse e negli appalti, attenzione alle persone e all'ambiente è quello che oggi serveâ€.
Per Gianfranco Refosco della Cisl, “la scarsa affluenza al voto denota il distacco dei cittadini dalla politica anche a livello locale. Il Movimento 5 stelle non ha sfondato, mentre il Partito Democratico in città ha riscosso successo. Un segnale, questo, importante anche rispetto alla politica nazionale e al di là dei problemi del partito. Si vede, cioè, che la strada intrapresa dal governo Letta ha ottenuto consenso anche a Vicenzaâ€.
Sulla stessa linea d'onda Grazia Chisin della Uil: “La bassa affluenza si spiega con la poca fiducia che i cittadini hanno nei confronti della politica e delle istituzioni. L'elettore, nonostante le turbolenze del PD, ha comunque trovato un punto di riferimento in esso. Letta, dunque, dovrà fare delle scelte vincenti per non deludere quanti si stanno riavvicinando a questo partito. Certo, non possiamo improvvisarci politici. L'Europa e il mondo ci devono trovare preparati e seri, e serve una legge elettorale nuovaâ€.
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