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Cesare Angelini e il saggio inedito su Giacomo Zanella, Italo Francesco Baldo: il valore di un'analisi

Di Edoardo Pepe Domenica 8 Ottobre 2017 alle 22:50 | 0 commenti

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Nella bella cornice della Villetta che Giacomo Zanella si costruì a Cavazzale nel Comune di Monticello Conte Otto è stato proposto, dopo la presentazione dell'assessore alla Cultura Maria Luigia Michelazzo da Italo Francesco Baldo il saggio inedito di Cesare Angelini sul poeta. Un "ritratto", destinato ad una rivista di buona diffusione fino agli anni ottanta del secolo scorso, Historia, edita da Cino del Duca. Il testo non fu pubblicato a causa di vicende editoriali intorno agli anni Sessanta, ma con grande gentilezza e disponibilità Fabio Maggi, curatore dell'Archivio Angelini a Pavia ha acconsentito alla pubblicazione.

L'editrice Veneta, ormai specializzata nella pubblicazione di testi di e su Giacomo Zanella ha accolto il testo nella sua Collana Ricerca 2000-Vicenza Ricerca. Una collana di piccoli e preziosi saggi che consentono di conoscere la produzione culturale a Vicenza.
L'autore del saggio sul poeta vicentino, fu uno dei protagonisti degli studi sulla letteratura italiana dell'Ottocento e del Novecento ed ha sempre incentrato la sua analisi partendo e considerando prima di tutto i testi, ben conscio, come affermava lo stesso Zanella che la critica finisce con "il sassificare le menti" soprattutto dei giovani, che, anziché esser portati a gustare la poesia, sono sommersi letteralmente di considerazioni critiche che poco consentono la vera fruizione poetica, quella che da Omero era diletto a chi l'ascoltava e non indagine spesso saccente, di ciò che l'autore avrebbe voluto o magari potuto o addirittura avremmo voluto dicesse nelle sue composizioni. L'analisi deve essere una matrona pudica, che non si azzarda a proferire se non come modestia e coglie soprattutto dei poeti la sostanza della poesia e invita all'interiorizzazione. Che cosa rimane di un poeta' la sua "idea" poeta, disgiunta perfino dal tempo in cui fu prodotta; infatti, non è il tempo, la storia, a decidere della validità di un poeta, Saffo o Anacreonte, Omero e Virgilio, Dante, Ariosto o Tasso, Parini, Foscolo o Leopardi, Zanella, D'Annunzio o Montale, Luzi o Caproni o ancora Quasimodo o Ungaretti sono presenti non perché immagini di un tempo passato, ma perché parlano ancora a noi in alcune opere e divengono così "tradizione", cioè "classici.
Una cultura non sempre attenta e che crede che solo le erbe del vicino siano le migliori, dimentica i suoi Autori, crede che basti non parlarne per dimenticarli e li dimentica più per poca conoscenza che per serena analisi, salvo ripescarli magari in qualche anniversario, giusto per far conferenza.
Cesare Angelini non fu tra costoro, con tranquilla analisi valuta con i testi e anche quando qualcosa di un poeta non gli garba, lo fa con delicatezza, sapendo bene che colui che scriveva, non lo compiva alla leggera, ma poneva tutto se stesso a dar del suo spirito immagine.
Conoscere il saggio di Cesare Angelini, ci avverte che la critica ci aiuta a comprendere il valore di un poeta. Così nella presentazione avvenuta ieri a Cavazzale sulle rive dell'Astichello, Italo Francesco Baldo, ha ben ricordato come il piccolo fiume, altro non sia che l'immagine della vita che va guardata, anche quando difficile, con quella quiete che nel verso virgiliano - datur hora quieti - adorna proprio la villa del poeta.

Sonetto V da l'Astichello

Poche miglia hai di corso; e fra tugurî
Acuminati di cannucce e creta
Ora al sol ti riveli, ora ti furi
E vai, stanco Astichello, alla tua mèta.
Breve corso di gloria e fati oscuri
Ebbe al suo carme, che sperò di lieta
Accoglienza onorato a' dì venturi,
Quel di tue ripe abitator Poeta
Audace troppo, che cantò de' Goti
Sgombra l'Italia e qui tra piante ed acque
L'ira addolcì de' non sortiti voti.
È piccolo il tuo corso: il suo volume
Cinto è d'obblio. Così, come al ciel piacque,
Hanno pari destin poeta e fiume.

L'incontro è stato concluso dal Vicesindaco di Monticello Conte Otto, Damiano Ceron, che ha sottolineato l'importanza della cultura e del necessario impegno che ad essa devono dedicare le amministrazioni.


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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